Page 151 - Piergiorgio Odifreddi - Hai vinto, Galileo! La vita, il pensiero, il dibattito su scienza e fede.
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I mari sono acque ne’ catini, onde col moto della Terra
annuo fanno quell’effetto che, ora sendo veloce, ora tardo e
mediocre per il diurno, vedesi nel muovere il catino
diversamente.
Ma, come abbiamo spesso notato, risalendo
all’indietro nella ricerca degli antecedenti di un’idea
scientifica si arriva spesso fino ai greci. Nel caso delle
maree, Flussi e riflussi di Lucio Russo (Feltrinelli,
2003) mostra come sia così non solo per la teoria
cinetica di Sarpi e Galileo, ma anche per quella
gravitazionale di Keplero e Newton, la cui idea
fondamentale Galileo ovviamente conosceva, ma
rifiutò nel Dialogo (445 e 486) per ragioni
antimetafisiche:
Simplicio. Quelli che riferiscon ciò alla Luna, son molti,
dicendo che essa ha particolar dominio sopra l’acqua: ed
ultimamente certo prelato ha pubblicato un trattatello, dove
dice che la Luna, vagando per il cielo, attrae e solleva verso di
sé un cumolo d’acqua, il quale la va continuamente
seguitando, sì che il mare alto è sempre in quella parte che
soggiace alla Luna. [...]
Salviati. Tra tutti gli uomini grandi che sopra tal mirabile
effetto di natura hanno filosofato, più mi meraviglio del
Keplero che di altri, il quale, d’ingegno libero ed acuto, e che
aveva in mano i moti attribuiti alla Terra, abbia poi dato
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