Page 131 - Piergiorgio Odifreddi - Hai vinto, Galileo! La vita, il pensiero, il dibattito su scienza e fede.
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intellettuale,  se  così  possiamo  chiamare  un

                credulone  terrorizzato  dagli  oroscopi  infausti,  ma

                era anche e soprattutto un vandalo: responsabile, ad

                esempio, di aver fatto fondere i bronzi del Pantheon

                per erigere il baldacchino di San Pietro del Bernini, e


                dilapidato i marmi del Colosseo per ornare i palazzi

                di famiglia, ispirando il detto «ciò che non fecero i

                Barbari,  lo  fecero  i  Barberini».  Al  plurale,  perché

                l’intera  famiglia  era  complice  dei  traffici  papali,

                grazie anche alla nomina a cardinali di un fratello,

                due nipoti e un cognato del Sommo Nepotista.

                     Per  la  scienza  l’abiura  di  Galileo  costituì  invece

                un  vero  e  proprio  peccato  originale.  Giuseppe

                Baretti cercò di rimediare, e nella Biblioteca italiana


                del  1757  attribuì  allo  scienziato  l’apocrifo  ma

                fortunato detto: «Eppur si muove». Bertolt Brecht fu

                più  duro,  e  gli  fece  confessare  in  Vita  di  Galileo

                (XIV):




                         Non  credo  che  la  pratica  della  scienza  possa  andar

                      disgiunta  dal  coraggio.  [...]  Se  gli  uomini  di  scienza  non


                      reagiscono  all’intimidazione  dei  potenti  e  si  limitano  ad

                      accumulare  il  sapere  per  il  sapere,  la  scienza  può  rimanere

                      fiaccata per sempre. [...] Ho tradito la mia professione.















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