Page 129 - Piergiorgio Odifreddi - Hai vinto, Galileo! La vita, il pensiero, il dibattito su scienza e fede.
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sentenza, lo scienziato barattò l’onore con la vita e
pronunciò forzatamente, in ginocchio e con un
camice da penitente, le parole della vergogna (già
anticipate in parte nelle abiure inserite
spontaneamente nel Saggiatore e nel Dialogo):
Io Galileo, figlio del quondam Vincenzo Galileo di
Fiorenza, dell’età mia d’anni 70, constituto personalmente in
giuditio, et inginocchiato avanti di voi Eminentissimi e
Reverendissimi Cardinali, in tutta la Republica Cristiana
contro l’heretica pravità generali Inquisitori; havendo davanti
gl’occhi miei li sacrosanti Vangeli, quali tocco con le proprie
mani, giuro che sempre ho creduto, credo adesso, e con
l’aiuto di Dio crederò per l’avvenire, tutto quello che tiene,
predica e insegna la Santa Cattolica e Apostolica Chiesa.
Ma perché da questo Santo Offizio, per haver io, dopo
d’essermi stato con precetto dall’istesso giuridicamente
intimato che omninamente dovessi lasciar la falsa opinione
che il Sole sia centro del mondo e che non si muova, e che la
Terra non sia centro del mondo e che si muova, e che non
potessi tenere, difendere né insegnare in qualsivoglia modo,
né in voce né in scritto, la detta dottrina, e dopo d’essermi
notificato che detta dottrina è contraria alla Sacra Scrittura,
scritto e dato alle stampe un libro nel quale tratto l’istessa
dottrina già dannata et apporto ragioni con molta efficacia a
favor di essa, senza apportar alcuna soluzione, sono stato
giudicato vehementemente sospetto d’heresia, cioè d’haver
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