Page 124 - Piergiorgio Odifreddi - Hai vinto, Galileo! La vita, il pensiero, il dibattito su scienza e fede.
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potuto e saputo disporre diversamente gli orbi e le stelle in
modo da salvare i fenomeni che appaiono in cielo o che si
dicono dei moti, dell’ordine, del sito, della distanza e della
disposizione degli astri. Se neghi questo, disse il Santissimo,
devi provare che la possibilità che le cose accadano
diversamente da quanto hai escogitato implica
contraddizione.
Dio infatti, nella sua infinita potenza, può tutto ciò che
non implica contraddizione, e poiché la scienza di Dio non è
inferiore alla sua potenza, se concediamo che Dio avrebbe
potuto, dobbiamo affermare anche che avrebbe saputo. E se
Dio poteva e sapeva disporre queste cose altrimenti da come
è stato escogitato, sempre salvando tutto quello che si è detto,
non dobbiamo vincolare a questo modo la divina potenza e
scienza.
Udite queste argomentazioni, quell’uomo dottissimo si
acquietò, meritando perciò una lode per virtù, non meno che
per ingegno.
Urbano VIII sosteneva dunque, come Andreas
Osiander e Roberto Bellarmino poco prima di lui,
ma anche Pierre Duhem e Willard Quine molto
dopo di lui, che le teorie scientifiche non possono
pretendere di spiegare come sia fatto veramente il
mondo, perché sono solo interpretazioni possibili, e
non necessarie, di fenomeni. Il che può anche essere
vero, ma è sicuramente falso ciò che il papa voleva
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