Page 118 - Piergiorgio Odifreddi - Hai vinto, Galileo! La vita, il pensiero, il dibattito su scienza e fede.
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L’obiezione di Aristotele, sulla quale torneremo,
riguardava la parallasse che le stelle fisse dovrebbero
mostrare se la Terra veramente girasse attorno al
Sole. E la spiegazione della sua apparente mancanza
era in realtà già stata anticipata non solo da
Copernico nel De revolutionibus (I, 6 e 10), ma
addirittura da Aristarco, come riporta Archimede
nell’Arenario: semplicemente, «il mondo è molto più
grande di quanto non si ritiene comunemente».
Tutti i suddetti argomenti della seconda e terza
giornata del Dialogo hanno la struttura dell’élenchos
aristotelico, nel senso che refutano le confutazioni
del sistema copernicano proposte dagli avversari. Ma
questa pars destruens non va oltre gli argomenti di
plausibilità, e nello stesso ambito rimangono le
osservazioni che l’eliocentrismo rende naturale ed
elegante la spiegazione dell’apparente moto
retrogrado dei pianeti (369-72), così come
dell’alternarsi delle stagioni (416-23).
Giustamente Galileo cercò dunque di affiancare
alla precedente una pars construens consistente di
argomenti di veridicità, che nelle intenzioni
dimostrano le affermazioni del sistema copernicano.
Alcuni di questi argomenti li conosciamo già: ad
esempio, le fasi di Venere dimostrano che quel
pianeta gira attorno al Sole (350), e mettono fuori
gioco il sistema tolemaico.
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