Page 82 - Galileo Galilei - Lettere copernicane. Sentenza e abiura
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stesse  convinzioni  che,  valutate  ed  esaminate  con  cura,
                risulteranno  superficialissime  e  motivate  da  esperienze  o  del

                tutto  false  o  totalmente  estranee  al  caso;  né  è  possibile
                smuoverlo da tali convinzioni, non essendo in grado di cogliere

                le prove contrarie, dipendenti da raffinate osservazioni e sottili
                dimostrazioni,  che  si  avvalgono  delle  regole  del  pensiero
                astratto  e  che  per  essere  capite  richiedono  troppo  fervida

                immaginazione.  Perciò,  quand’anche  tutti  gli  studiosi
                convenissero che la stabilità del Sole e la mobilità della Terra

                sono  fatti  certi  e  provati,  bisognerebbe  comunque,  per
                mantenere  credito  presso  la  moltitudine,  dire  il  contrario.  Se
                infatti  venissero  interrogate  mille  persone  scelte  tra  il  popolo

                sulla suddetta questione, non se ne troverà forse nemmeno una
                che non risponda di creder per certo, come le par di vedere, che

                il Sole si muove e la Terra sta ferma. Non per questo tuttavia si
                deve  addurre  questo  consenso  popolare  generalizzato  come

                prova  della  verità  di  ciò  che  viene  affermato,  perché  se  si
                interrogassero le stesse persone circa le cause e le ragioni per

                cui  credono  quello  che  credono  e  ci  si  informasse  su  quali
                esperienze e dimostrazioni inducano gli altri pochi a credere il
                contrario,  si  scoprirebbe  che  le  convinzioni  di  questi  ultimi

                poggiano  su  validissime  ragioni  mentre  quelle  degli  altri  su
                apparenze molto superficiali e riscontri inconsistenti e ridicoli.

                      Che  si  dovesse  attribuire  il  moto  al  Sole  e  la  quiete  alla
                Terra,  per  non  confondere  il  popolo  già  poco  perspicace  e

                suscitare  in  esso  resistenze  e  rifiuti  rispetto  agli  argomenti
                principali,  che  sono  assolutamente  di  Fede,  è  decisamente

                palese. Se dunque era necessario fare così, non c’è per nulla da
                meravigliarsi che le Sacre Scritture l’abbiano fatto con infinita

                saggezza. Anzi, non solo il rispetto delle limitate capacità del
                popolo, ma anche le convinzioni comuni a quei tempi fecero sì

                che gli scrittori sacri su materie non concernenti la beatitudine
                eterna  si  regolassero  più  sulle  convinzioni  correnti  che  non
                                                                                                      13
                sull’essenza  dei  fatti.  In  proposito  scrive  san  Gerolamo:

                «Come  se  nelle  Sacre  Scritture  non  si  dicano  molte  cose


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