Page 77 - Galileo Galilei - Lettere copernicane. Sentenza e abiura
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riprendendo  in  mano  tutte  le  argomentazioni,  esaminando  le
                ragioni  addotte,  replicando  le  osservazioni  e  riverificando  gli

                esperimenti,  potrebbero  maggiormente  confermarsi  nelle  loro
                convinzioni.  E  Vostra  Altezza  sa  che  cosa  accadde  al

                Pomarance,  matematico  in  passato  attivo  presso  lo  Studio  di
                Pisa,  quando  si  interessò  ormai  vecchio  alla  dottrina  di
                Copernico.  Nutriva  la  speranza  di  poterla  fondatamente

                confutare  (perché  la  riteneva  falsa,  non  avendone  mai  presa
                visione), ma gli accadde che, non appena si rese conto dei suoi

                fondamenti,  progressi  e  dimostrazioni,  la  sottoscrisse  e  da
                oppositore  ne  divenne  un  convinto  difensore.  Potrei  nominare
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                anche altri eminenti matematici  i quali, sulla spinta delle mie

                ultime scoperte, hanno dichiarato la necessità di modificare la
                tradizionale concezione del mondo, non potendo più reggere in

                alcun modo.
                     Se per rimuovere la nuova teoria e gli insegnamenti su di

                essa fondati bastasse chiudere la bocca a uno solo, come sono
                forse  convinti  coloro  che,  misurando  con  il  proprio  metro  le

                opinioni  altrui,  ritengono  impossibile  che  tale  dottrina  possa
                sussistere  e  trovare  adepti,  la  cosa  sarebbe  facilissima  a  farsi.

                Ma la questione si pone in altri termini perché, per raggiungere
                un simile obiettivo, sarebbe necessario proibire non solo il libro
                di Copernico e gli scritti degli altri studiosi che ne condividono

                la  dottrina,  ma  lanciare  l’interdetto  sull’intera  scienza
                astronomica,  e  vietare  addirittura  agli  uomini  di  guardare  il

                cielo.  Così  non  potrebbero  vedere  Marte  e  Venere  ora  molto
                vicini alla Terra e ora molto lontani, con tanta differenza che si

                vedono rispettivamente sessanta e quaranta volte più grandi in
                un caso rispetto all’altro. Né potrebbero vedere la stessa Venere

                ora piena, ora a falce molto assottigliata alle punte, nonché fare
                molte  altre  sensate  osservazioni  che  in  nessun  modo  possono
                trovar  spiegazione  nel  sistema  tolemaico,  ma  offrono  invece

                prove inconfutabili della validità di quello copernicano. Proibire
                Copernico,          ora      che       molte        nuove        osservazioni           e

                l’approfondimento della sua lettura da parte di molti studiosi ne


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