Page 81 - Galileo Galilei - Lettere copernicane. Sentenza e abiura
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creder nulla intorno a un argomento oscuro, affinché non ci
capiti poi di odiare ciò che la verità avrà rivelato per
attaccamento al nostro errore, quantunque tale verità non possa
essere in nessun modo contraria ai libri sacri sia del Vecchio sia
del Nuovo Testamento».
Riflettendo su questi e altri simili passi mi sembra, se non
m’inganno, che l’intenzione dei Santi Padri a proposito di
affermazioni sulla natura e non di Fede sia quella di richiamare
a considerare in primo luogo se sono incontrovertibilmente
dimostrate o provate da palesi esperienze sensibili, o comunque
se sia possibile provarle in questo modo; se così è, essendo
questo sapere a sua volta un dono di Dio, vi si deve far
riferimento nel ricercare il significato autentico di quei passi
delle Sacre Scritture che presentassero all’apparenza un
significato contrario. Tale compito sarà senza dubbio di
pertinenza dei teologi sapienti, che indagheranno inoltre sulle
ragioni per cui lo Spirito Santo ha voluto, in alcuni casi, perché
ci esercitassimo e per qualche altra ragione a me sconosciuta,
velare il vero significato sotto l’apparenza di un significato
diverso.
Continuando nelle mie osservazioni e tenendo presente lo
scopo primario delle Sacre Scritture, non mi pare che l’essersi
sempre espresse nello stesso senso su una determinata questione
infici la regola. Infatti se alla Scrittura occorre, per adeguarsi
alle capacità di comprensione della massa, esprimere una volta
concetti in una forma che suona differente rispetto al loro vero
significato, perché non dovrebbe per la stessa ragione aver
assunto tale orientamento tutte le volte che doveva dire la
medesima cosa? Anzi, mi pare che il fare diversamente avrebbe
aumentato la confusione e compromesso la disponibilità a
credere del popolo. Che poi a proposito della mobilità e della
fissità del Sole e della Terra fosse necessario, per adeguarsi alle
capacità di comprensione della massa, dire quello che dicono le
parole della Scrittura, è chiaramente provato dall’esperienza:
anche ai tempi nostri il popolo assai meno rozzo è fermo nelle
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