Page 78 - Galileo Galilei - Lettere copernicane. Sentenza e abiura
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rendono ogni giorno più rispondente al vero e salda la dottrina,
                per di più dopo averla accettata per tanti anni quando non era

                ancora  così  seguita  e  provata,  equivarrebbe  a  mio  parere  ad
                andare  contro  la  verità  e  a  cercare  tanto  più  di  nasconderla  e

                sopprimerla  quanto  più  si  dimostra  palese  e  chiara.  Il  non
                abolire poi tutta la sua opera, ma solo bollare come falsa questa
                teoria particolare, sempre se non mi inganno, sarebbe un danno

                ancora  maggiore  per  le  anime,  che  potrebbero  esser  messe  di
                fronte al fatto che ha avuto approvazione una teoria della quale

                poi  si  sostiene  che  è  peccato  il  crederla.  Proibire  infine  la
                scienza nel suo complesso, che altro sarebbe se non smentire i
                moltissimi passi delle Sacre Scritture che ci insegnano come la

                gloria e la grandezza di Dio sommo si scorge mirabilmente in
                tutte  le  sue  opere  e  si  legge  divinamente  nel  libro  aperto  del

                cielo?  Né  bisogna  credere  che  la  lettura  dei  sublimi  concetti
                scritti  in  questo  libro  si  esaurisca  nella  vista  del  Sole  e  delle

                stelle, del loro comparire e scomparire dal cielo, che è il livello
                cui si arrestano gli occhi dei semplici e degli ignoranti, perché

                vi sono contenuti misteri tanto profondi e concetti tanto sublimi
                che  le  veglie,  le  fatiche  e  gli  studi  di  cento  e  cento  ingegni
                acutissimi non hanno ancora permesso di penetrare, in ricerche

                che  durano  da  migliaia  e  migliaia  di  anni.  E  siano  pure  i
                semplici  a  credere  che,  come  quello  che  i  loro  occhi

                percepiscono nel guardare un corpo umano è una minima cosa
                rispetto ai congegni meravigliosi che vi scoprono l’anatomista

                diligente  e  lo  studioso,  mentre  investigano  sulla  funzione  di
                tanti muscoli, tendini, nervi e ossa, esaminano le funzione del

                cuore  e  degli  altri  visceri  principali,  ricercano  la  sede  delle
                facoltà  vitali,  osservano  la  mirabile  struttura  degli  organi  di
                senso  e,  senza  finir  mai  di  stupirsi  e  senza  accontentarsi,

                ricercano  la  sede  dell’immaginazione,  della  memoria  e  del
                linguaggio, così ciò che mostra il solo senso della vista è come

                nulla in rapporto alle sublimi meraviglie che, grazie a lunghe e
                scrupolose  osservazioni,  l’ingegno  degli  intelletti  addestrati

                scorge nel cielo. E questo è tutto quello che ho da dire su tale



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