Page 61 - Galileo Galilei - Lettere copernicane. Sentenza e abiura
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è stata accolta dalla Santa Chiesa, letta e studiata in tutto il
mondo, senza che mai sia sorta la benché minima ombra di
dubbio sulla validità della dottrina esposta. E mentre ora si va
scoprendo come sia ben fondata su manifeste esperienze e
dimostrazioni necessarie, lo stesso ci sono persone che, pur non
avendo mai nemmeno visto quel libro, vogliono assegnare al
suo autore come premio di tante fatiche la condanna per eresia,
e questo solo per soddisfare il loro risentimento personale,
irragionevolmente concepito contro un altro, che ha con
Copernico il solo legame di approvarne la dottrina.
Ora, per i falsi addebiti che costoro ingiustamente cercano di
addossarmi, ho ritenuto necessario onde giustificarmi presso gli
uomini tutti, dei cui giudizi e delle cui opinioni in materia di
religione e reputazione devo tenere moltissimo conto, entrare
nel merito degli argomenti particolari su cui fanno perno i miei
detrattori perché sia detestata e abolita la suddetta teoria con il
farla dichiarare non solo falsa, ma addirittura eretica. E in ciò
continuano a trincerarsi dietro un finto zelo religioso e
chiamano in gioco le Sacre Scritture, facendole per così dire
ministre dei loro proponimenti non sinceri. Di più: se io non mi
sbaglio, essi vogliono accrescere la loro autorità e forse
abusarne, contro gli insegnamenti delle Scritture e dei Padri
della Chiesa, cosicché anche in materia di scienza e non di Fede
pretendono che si debbano accantonare l’esperienza e le
dimostrazioni condotte mediante la ragione in funzione di
qualche passo della Scrittura, che talvolta sotto l’apparenza
letterale delle parole potrebbe contenere un significato diverso.
Io spero di dimostrare quanto zelo devoto e autenticamente
religioso ispira me al contrario di loro nel momento in cui
propongo non che quel libro non debba essere condannato, ma
che non lo si condanni, come loro vorrebbero, senza capirlo,
ascoltarlo e nemmeno vederlo. Ciò a maggior ragione perché
l’autore non si occupa mai di cose attinenti alla religione o alla
fede, né adduce argomenti in qualche modo connessi all’autorità
delle Sacre Scritture, che potrebbe aver malamente interpretato,
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