Page 57 - Galileo Galilei - Lettere copernicane. Sentenza e abiura
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Alla serenissima madama

                                       la Granduchessa Madre

                                            Galileo Galilei





                      Come  sa  l’Altezza  Vostra  Serenissima,  pochi  anni  fa,
                investigando il cielo, ho fatto varie scoperte il cui contenuto era

                rimasto ignoto fino a questo tempo. Il loro carattere di novità,
                insieme  con  le  conseguenze  che  se  ne  devono  trarre,  in
                contrasto  con  alcune  convinzioni  in  materia  di  natura  diffuse

                dalla scuola e dai filosofi tradizionali, mi hanno attirato le ire di
                un non piccolo numero di tali insegnanti, come se fossi stato io

                personalmente  a  porre  in  cielo  questi  fenomeni  per  portar
                confusione  nella  natura  e  nelle  scienze.  Per  così  dire

                dimenticandosi che la molteplicità delle verità note alimenta la
                ricerca, allarga i confini del sapere e ne consolida le basi, invece

                che sminuirlo o distruggerlo, e dimostrandosi nel contempo più
                affezionati  alle  opinioni  personali  che  a  quelle  vere,  si  sono
                affannati per negare e cercar di annullare quelle novità di cui i

                sensi  stessi,  se  avessero  voluto  considerarle  attentamente,
                avrebbero potuto renderli certi. Così si sono variamente dati da

                fare,  pubblicando  tra  l’altro  scritti  pieni  di  argomentazioni
                inconsistenti, e, cosa ancora più grave, di citazioni dalle Sacre

                Scritture prese da luoghi che non hanno ben capito e hanno per
                di più riportato a sproposito. Forse non sarebbero incorsi in tali

                errori  se  avessero  tratto  un  utilissimo  insegnamento  da
                sant’Agostino  quando  raccomanda  la  massima  cautela  nel
                momento di fare affermazioni di assoluta certezza in merito a

                cose oscure e difficili da capirsi sulla base delle sole parole. A
                proposito  di  un’osservazione  di  natura  scientifica  attinente  ai

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                corpi  celesti  scrive  infatti:   «Ora,  sempre  attenendoci  alla
                moderazione  della  giusta  prudenza,  non  dobbiamo  temere  di



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