Page 52 - Galileo Galilei - Lettere copernicane. Sentenza e abiura
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molte  cose  che  partecipano,  di  sicuro  a  maggior  ragione…»
                eccetera.

                     Ora, di fronte a questa posizione filosofica, che è forse una
                delle  principali  porte  d’accesso  alla  contemplazione  della

                natura,  mi  sembrerebbe,  parlando  sempre  con  quell’umiltà  e
                quel rispetto che devo alla Santa Chiesa e a tutti i suoi dottissimi
                Padri,  cui  vanno  la  mia  reverenza  e  la  mia  osservanza  e  al

                giudizio dei quali sottometto me stesso e ogni mio pensiero, mi
                sembrerebbe, dicevo, che il Sole, nel famoso passo del Salmo

                18:  «II  Signore  pose  nel  Sole  il  suo  Tabernacolo»,  debba
                intendersi come la sede più nobile di tutto il mondo sensibile.

                Dove poi si dice: «Egli, simile a sposo sorto dal letto nuziale,
                balzò  come  gigante  per  correr  la  sua  via»,  intenderei

                l’espressione  riferita  al  Sole  che  irraggia,  cioè  alla  luce  e  a
                quello spirito che dà calore e feconda tutte le sostanze corporee
                di  cui  s’è  detto,  il  quale,  traendo  origine  dal  corpo  solare,  si

                diffonde  velocissimamente  per  tutto  il  mondo.  Mi  pare  infatti
                che  tutte  le  parole  si  adattino  perfettamente  a  questa

                interpretazione. In primo luogo abbiamo «sposo» che fa pensare
                al  potere  di  fecondare  e  generare;  nel  «sorgere  balzando»  c’è

                l’indicazione  di  come  avviene,  per  così  dire  “a  salti”,
                l’emanazione dei raggi solari, e i sensi ce lo confermano; «come

                gigante»,  ovvero  «come  forte»,  denota  l’attività  potente  e  la
                virtù di penetrare attraverso tutti i corpi, e insieme la capacità
                straordinaria di muoversi velocissimamente per spazi immensi,

                essendo  l’emanazione  della  luce  praticamente  istantanea.  Si
                conferma  dalle  parole  «sorto  dal  letto  nuziale»  che  tale

                emanazione  e  tale  movimento  devono  essere  riferiti  alla
                suddetta luce del Sole, e non al suo corpo. Infatti il globo solare

                è un ricettacolo, come lo è un «letto nuziale», di questa luce, né
                avrebbe senso dire che «il letto procede dal letto». Subito dopo

                nel Salmo («il suo sorgere dalla sommità dei cieli») si fa cenno
                alle  parti  più  alte  del  cielo,  vale  a  dire  fino  alle  stelle  del
                firmamento o addirittura a sedi ancor più elevate, come luogo

                donde all’origine derivano e provengono lo spirito calorifico e



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