Page 53 - Galileo Galilei - Lettere copernicane. Sentenza e abiura
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la  luce.  Il  Salmo  continua:  «E  va  il  suo  corso  fino  alla
                sommità».  Ecco  la  riflessione,  per  così  dire  una  seconda

                emanazione,  della  stessa  luce  fino  alla  stessa  sommità  del
                mondo. Segue infine: «E nulla può sfuggire alla sua fiamma»,

                dove viene additato il calore vivificante e fecondante, distinto
                dalla  luce  e  rispetto  a  essa  dotato  di  molto  più  potere  di
                penetrazione attraverso le sostanze corporee, per quanto dense

                siano. Rispetto alla penetrazione della luce infatti esistono molti
                mezzi per difendersi e ripararsi, ma di fronte al potere calorifico

                «nulla può sfuggire alla sua fiamma». Non devo poi passar sotto
                silenzio  un’altra  mia  considerazione,  pertinente  a  questo
                argomento. Io ho già scoperto il continuo manifestarsi di alcune

                ombre  consistenti  sul  globo  solare,  che  si  presentano  ai  sensi
                come macchie scurissime, che poi si consumano e si dissipano.

                Ho accennato al fatto che si potrebbero interpretare come parte
                di quell’alimentazione (o forse dei suoi residui) di cui il Sole

                secondo alcuni antichi filosofi avrebbe necessità per sostentarsi.
                Ho anche dimostrato, in seguito a un’accurata osservazione di

                queste  macchie,  come  il  corpo  solare  compie  di  necessità  un
                movimento di rivoluzione su sé stesso e per di più accennato al
                fatto che è ragionevole giudicare tale rivoluzione la causa dei

                movimenti  dei  pianeti  attorno  al  Sole.  Aggiungo  allora:  noi
                sappiamo  che  l’intenzione  del  Salmo  18  è  quella  di  lodare  la

                legge divina, che il Profeta paragona al corpo celeste, del quale,
                fra le cose mortali, nessuna è più bella, più utile e più potente.

                Perciò,  avendo  egli  tessute  le  lodi  del  Sole  e  non  essendogli
                nascosto che l’astro fa ruotare attorno a sé tutti i corpi mobili

                del  mondo,  passando  alle  maggiori  prerogative  della  legge
                divina  e  volendo  anteporla  al  Sole  aggiunge:  «Legge
                immacolata del Signore, che attrai le anime...», come per dire

                che tale legge ha qualità più eccelse del Sole stesso per il suo
                esser  senza  macchia  e  in  grado  di  attrarre  le  anime,  mentre

                quello è sparso di macchie e ha il potere di far ruotare attorno a
                sé solo globi materiali e mondani.

                      So  e  confesso  di  osare  troppo  nel  voler  parlare,  inesperto



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