Page 49 - Galileo Galilei - Lettere copernicane. Sentenza e abiura
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talvolta di ispirare qualche raggio della sua immensa sapienza in
                intelletti  umili,  soprattutto  quando  siano  animati  da  sincero  e

                santo  zelo,  e  che  d’altra  parte,  quando  si  tratta  di  mettere  a
                confronto  passi  delle  Sacre  Scritture  con  teorie  scientifiche

                nuove e non comuni, è necessaria una conoscenza completa di
                tali dottrine, non potendosi accordare due corde se se ne ascolta
                una  sola.  E  se  io  fossi  sicuro  di  poter  fare  un  qualche

                affidamento  sulla  debolezza  del  mio  ingegno,  oserei  dire  di
                trovare in alcuni passi delle Sacre Lettere e nell’assetto reale del

                mondo  molte  convergenze  che  non  mi  sembrano  essere
                altrettanto bene rilevate dal sapere comune; e l’avermi Vostra
                Signoria Reverendissima accennato al passo del Salmo 18 come

                uno di quelli giudicati più in contrasto con tale opinione mi ha
                indotto a fare una nuova riflessione in proposito, che esito meno

                a comunicare a Vostra Signoria in quanto mi avete riferito che
                l’Illustrissimo  e  Reverendissimo  Cardinal  Bellarmino  si  è

                dichiarato  interessato  a  vedere  se  dispongo  di  altri  passi  del
                genere. Pertanto, avendo io risposto a un semplice cenno di Sua

                Signoria Illustrissima e Reverendissima, dopo che Sua Signoria
                avrà visto questa mia riflessione, qualunque ne sia il valore, ne
                farà l’uso dettato dalla sua somma saggezza: io infatti intendo

                solo  esprimere  rispetto  e  ammirazione  per  cognizioni  tanto
                sublimi, obbedire ai cenni dei miei superiori e sottoporre ogni

                mia fatica al loro arbitrio.
                     Dunque, non mettendo in discussione il fatto che, qualunque

                sia  la  verità  della  supposizione  dalla  parte  della  natura,  altri
                possano svelare significati più profondi delle parole del Profeta,

                anzi,  giudicando  me  stesso  inferiore  a  tutti  e  pertanto
                sottoponendomi a tutti i sapienti, io direi questo: a me sembra

                che  nella  natura  si  ritrovi  una  sostanza  del  tutto  spirituale,
                leggerissima  e  velocissima  la  quale,  diffondendosi  per

                l’universo,  penetra  in  tutto  senza  trovare  ostacolo,  riscalda,
                vivifica e rende feconde tutte le creature viventi. Mi pare anche
                che  il  corpo  del  Sole  dia  sensibilmente  prova  di  essere  il

                principale ricettacolo di questa sostanza spirituale, come quello



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