Page 165 - Galileo Galilei - Lettere copernicane. Sentenza e abiura
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vero sentimento. E quanto i decreti de’ Concilii si conformino
co’ Santi Padri in questi particolari, può esser assai manifesto:
poi che tantum abest che si risolvino a ricever per de Fide simili
conclusioni naturali o a reprovar come erronee le contrarie
opinioni, che, più presto avendo riguardo alla primaria
intenzione di Santa Chiesa, reputano inutile l’occuparsi in
cercar di venir in certezza di quelle. Senta l’A. V. S. quello che
risponde S. Agostino a quei fratelli che muovono la quistione,
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se sia vero che il cielo si muova o pure stia fermo: His
respondeo, multum subtilis et laboriosis rationibus ista
perquiri, ut vere percipiatur utrum ita an non ita sit: quibus
ineundis atque tractandis nec mihi iam tempus est, nec illis esse
debet quos ad salutem suam et Sanctæ Ecclesiæ necessariam
utilitatem cupimus informari.
Ma quando pure anco nelle proposizioni naturali, da luoghi
della Scrittura esposti concordemente nel medesimo senso da
tutti i Padri si avesse a prendere la resoluzione di condennarle o
ammetterle, non però veggo che questa regola avesse luogo nel
nostro caso, avvenga che sopra i medesimi luoghi si leggono de’
Padri diverse esposizioni: dicendo Dionisio Areopagita, che non
il Sole, ma il primo mobile, si fermò; l’istesso stima S.
Agostino, ciò è che si fermassero tutti i corpi celesti; dell’istessa
opinione è l’Abulense. Ma più, tra gli autori Ebrei, a i quali
applaude Ioseffo, alcuni hanno stimato che veramente il Sole
non si fermasse, ma che così apparve mediante la brevità del
tempo nel quale gl’Isdraeliti dettero la sconfitta a’ nemici. Così,
del miracolo al tempo d’Ezechia, Paulo Burgense stima non
essere stato fatto nel Sole, ma nell’orivuolo. Ma che in effetto
sia necessario glosare e interpretare le parole del testo di Iosuè,
qualunque si ponga la costituzione del mondo, dimostrerò più a
basso.
Ma finalmente, concedendo a questi signori più di quello
che comandano, ciò è di sottoscrivere interamente al parere de’
sapienti teologi, già che tal particolar disquisizione non si trova
essere stata fatta da i Padri antichi, potrà esser fatta da i sapienti
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