Page 83 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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su  una  Terra  in  movimento.  E  adesso,  eccolo  attribuire  alle  maree
          appunto questa funzione, contraddicendo se stesso senza aver l’aria di

          rendersene conto. Converrà dunque dire che la quarta giornata «è una

          sfortunata appendice di un brillante trattato».               193
          Che delusione! Gli  storici assomigliano  al pubblico  di Rossini.  Questi
          voleva che Tancredi, nell’opera omonima, morisse, ma il pubblico ne era

          rimasto talmente contrariato che Rossini dovette scrivere un lieto fine.
          Qualche  anno  dopo,  tentò  di  farlo  anche  con  l’Otello.  Che  cos’è  un

          Otello  senza  la  morte  di  Desdemona?  Ma  anche  questo  era  un  dolore
          inaccettabile  per  il  pubblico,  e  Rossini  dovette  cambiare  il  finale

          introducendo la riconciliazione di Otello e Desdemona. Non era fedele
          all’originale,  «all’atroce  Shakespeare»,  come  aveva  detto  la  stampa  di

          Napoli, però era un lieto fine. Il finale tragico e il piacere della tragedia
          avrebbero  dovuto  aspettare  qualche  anno.  E  poi,  che  godimento  una

          lunga  agonia,  un  bel  suicidio,  un  multiplo  assassinio!                    194   Insomma,
          cambiò la teoria dell’arte, l’estetica, e forse anche gli storici dovrebbero

          rivedere certe loro premesse storiografiche, anziché rammaricarsi per il
          triste  finale.  Esigere  dai  nostri  eroi  della  storia  e  della  scienza,  non
          soltanto un progresso globale, ma anche quello individuale di ciascuna

          delle  loro  opere  e  teorie,  appare  senza  dubbio  eccessivo.  Desdemona
          deve morire per mano di Otello, altrimenti non apprenderemmo nulla.

          Orbene, come si può vedere, nella critica che ho dianzi citato si dà per
          scontata l’equivalenza di tutte le parti della Terra, liquide o solide che

          siano,  per  quanto  riguarda  la  loro  appartenenza  al  sistema  inerziale.  I
          mari  fanno  parte  del  sistema  esattamente  come  le  montagne,

          appartengono  cioè  a  un  unico  sistema  inerziale.  Ma  non  è  questo  che
          Galileo ci dice. Quando Clavelin espone la sua critica nei termini che si è
          detto, si chiede:


                   «Ma  soprattutto,  alla  luce  di  quali  considerazioni  riservare  ai  soli  oceani  la

                   capacità di tradurre, mediante un movimento di flusso e di riflusso, le variazioni
                   di velocità subite da ogni parte della Terra, una volta al giorno?».      195


          Stranamente,  come  già  abbiamo  detto,  la  risposta  è  inequivocabile  e
          Galileo la dà con grande chiarezza: l’acqua è un elemento diverso dalla

          terra e possiede proprietà dinamiche differenti.


                   «Il solo elemento dell’acqua, come quello che è vastissimo e che non è annesso e
                   concatenato al globo terrestre, come sono tutte l’altre sue parti solide, anzi che



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