Page 81 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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seguito Galileo si sarebbe servito come della prova decisiva – potrebbe
essere quella chiesta da Bellarmino nella sua lettera a Foscarini – del
doppio movimento della Terra. Allora Drake avanzò l’ipotesi che, in
realtà, la paternità di quelle idee andasse attribuita a Galileo che
l’avrebbe comunicata a Sarpi. Una delle ragioni che indussero Drake a
questa convinzione fu che, quando nel 1597 Galileo comunicò a Keplero
di essere copernicano e che solo questa teoria gli permetteva di spiegare
«molti fenomeni naturali», Keplero pensò che si riferisse alle maree. È
quanto ci consta da una lettera del 28 marzo 1598 inviata da Keplero a
Herwart von Hohenburg. Varrà la pena di riportarla qui perché rivela che
anche questi era pervenuto a una teoria simile a quella di Galileo sia per
quanto attiene alle maree sia per quanto riguarda gli alisei.
«Quanto alla tua opinione, che dai venti e dai moti del mare si possono desumere
argomenti a favore del moto della Terra, anch’io ho meditato su queste cose; e
quando, poco tempo fa, Galileo, il matematico dello Studio di Padova, mi ha
scritto di aver dedotto dalle ipotesi di Copernico le cause di molti effetti naturali
che non potrebbero essere spiegati con le ipotesi comuni, senza specificarmi
ulteriormente di che cosa si trattasse, ho sospettato che si riferisse al flusso del
mare. Ma tuttavia, quando considero più a fondo la cosa, mi pare che non si
possa prescindere dalla Luna, finché possiamo desumere da essa le modalità dei
flussi. Chi infatti li attribuisce al moto della Terra, riduce il moto del mare a un
moto meramente violento; ma chi dice che i mari aderiscono alla Luna, ne fa in
parte un fenomeno naturale.» 189
Quella di Drake è un’ipotesi suggestiva. Tuttavia, anche se diamo per
scontato che Galileo nella sua lettera si riferisse effettivamente alle
maree, ciò non prova in maniera decisiva che la teoria fosse stata da lui
formulata. Può darsi che fosse di Sarpi 190 e che quando Galileo la
conobbe, l’avesse indotto a diventare copernicano e a svilupparla. In
ogni caso, sfortunatamente Drake non fu in grado di fornire nessuna
prova documentaria. 191 Il fatto è che fino al 1616 Galileo non formula la
teoria delle maree nel suo Discorso del flusso e reflusso del mare, da lui
scritto su richiesta del cardinale Orsini, che qualche giorno prima l’aveva
udita da lui mentre la esponeva nel corso di una conversazione. Il
Discorso avrebbe costituito la prima parte della quarta giornata, con
alcune modificazioni che menzionerò opportunamente nelle note.
Le maree con i loro vari periodi, diurno, mensile e annuo, si spiegano
con le variazioni di velocità risultanti dalla composizione dei moti
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