Page 70 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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può essere un movimento naturale.
          Un’altra osservazione ancora a tale proposito.

          È assai indicativo che, quando Galileo si occupa dell’obiezione dei corpi
          che  cadono  verticalmente,  si  chiede  se  le  situazioni  sperimentali  del

          lasciar cadere una pietra da una torre o dall’albero di una nave che si
          muova di moto rettilineo uniforme siano o no equivalenti dal punto di

          vista concettuale. C’è, dice, una differenza fondamentale:


                   «Per lo che l’argumentare dalla nave alla torre non ha forza d’illazione; perché
                   quel sasso che vien dalla cima dell’albero, entra in un mezo che non ha il moto
                   della nave; ma quel che si parte dall’altezza della torre, si trova in un mezo che
                   ha  l’istesso  moto  che  tutto  ’l  globo  terrestre,  talché,  senz’esser  impedito
                   dall’aria, anzi più tosto favorito dal moto di lei, può seguire l’universal corso
                   della Terra». 161


          Si noti che anche in questo caso Galileo si sente indotto a commentare

          che anche l’aria può favorire il movimento della pietra in caduta. Poco
          dopo, rispondendo a Simplicio che ha sottolineato l’impossibilità che il
          vento possa portare con sé e alla sua stessa velocità una palla di ferro che

          fosse immobile, parla della differenza tra questo caso e quello della palla
          lasciata cadere dalla torre.



                   «Voi  fate  sopraggiungere  il  vento  a  quel  sasso  posto  in  quiete;  e  noi
                   esponghiamo nell’aria, che già si muove, il sasso, che pur si muove esso ancora
                   con l’istessa velocità, talché l’aria non gli ha a conferire un nuovo moto, ma solo
                   mantenerli, o per meglio dire, non impedirli, il già concepito: voi volete cacciar
                   il sasso d’un moto straniero e fuor della sua natura; e noi, conservarlo nel suo
                   naturale.» 162


          È  forse  la  prima  e  unica  volta  che  Galileo  afferma  senza  ambagi  il
          carattere neutro dell’aria. È ovvio tuttavia che Galileo oscilla nella sua

          idea  della  funzione  dell’aria.  Prima  ci  ha  detto  che  l’aria  non
          «impedisce» ma che anzi «favorisce» il moto della pietra che cade dalla

          torre.  A  questo  punto,  ci  viene  a  dire  che  l’aria  non  favorirebbe  tale
          movimento  ma  semplicemente  non  lo  altererebbe.  Ma  quel  che  più

          importa qui è se l’espressa differenza tra le due situazioni sperimentali,
          Terra-torre-pietra  e  nave-albero-pietra,  non  sia  pertinente  anche  tra  il

          caso  della  Terra  che  si  muove  portando  con  sé  le  nuvole,  gli  uccelli,
          eccetera,  e  quello  della  nave  che  avanza  uniformemente  e  nella  cui
          cabina  il  fumo  sale  e  insetti  svolazzano  esattamente  come  se  fosse





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