Page 54 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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«E’ non è dubbio che per mantener l’ottima disposizione e l’ordine perfetto delle
parti dell’universo, quanto alla local situazione, non ci è altro che il movimento
circolare e la quiete; ma quanto al moto per linea retta, non veggo, che possa
servire ad altro che al ridurre nella sua natural costituzione qualche particella di
alcuno de’ corpi integrali che per qualche accidente fusse stata rimossa e
separata dal suo tutto, come di sopra dicemmo». 123
Si ha qui un altro principio assiomatico: il carattere privilegiato del
movimento circolare. Ma se tanto il moto circolare quanto la quiete
possono mantenere l’ordine, una Terra che si muova circolarmente, su se
stessa o intorno al Sole o entrambe le cose insieme, potrebbe mantenere
l’ordine dell’universo esattamente allo stesso modo di una Terra
immobile. Ma le premesse fondamentali di Galileo mostrano una
somiglianza puramente formale con i princìpi tradizionali. In realtà
l’ordine cosmico e la circolarità che lo mantiene portano Galileo a una
cosmologia radicalmente diversa, cioè a quella copernicana. Risulta a
questo punto evidente che si possono considerare ugualmente legittime
sia la teoria tradizionale, la quale afferma differenze cosmologiche e
ontologiche tra i mondi celeste e terrestre, sia la cosmologia copernicana,
che,
«levando tal difformità di parti dal mondo, reputa la Terra goder delle medesime
perfezioni che gli altri corpi integranti dell’universo, ed esser in somma un globo
mobile e vagante non men che la Luna, Giove, Venere o altro pianeta». 124
È opportuno rilevare che tali princìpi implicano anche, dal punto di vista
moderno, chiare limitazioni dell’opera galileiana. Il compromesso con il
dogma della circolarità rende la cosmologia di Galileo incompatibile con
le leggi del movimento planetario già enunciate da Keplero. Certo è però
che Galileo non affronta mai gli aspetti astronomici con il dettaglio o il
livello tecnico sufficienti – cosa che potrebbe essere considerata un’altra
limitazione – perché questa deficienza risulti particolarmente flagrante.
Paradossalmente, anzi, una limitazione sembra attenuare l’altra. 125
In ogni caso, geocentrismo ed eliocentrismo sono rimasti perlomeno
equiparati. È questa la funzione della prima giornata, rendere cioè
manifesta l’equivalenza e l’identica legittimità di entrambi dal punto di
vista filosofico, ai fini della possibile determinazione della vera
cosmologia. Da questo punto in poi, allontanata la difficoltà e lo
squilibrio iniziali, la considerazione delle teorie e dei fatti potrà risultare
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