Page 51 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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ciò nonostante, riservò molto tempo e spazio alla critica delle tesi di
Chiaramonti, come risulta specialmente dalla Giornata terza, dove gli
dedica la maggior parte delle poche pagine che, forse per contagio,
risultano farraginose nel Dialogo. Da quel momento in poi, l’opera
procedette rapidamente. Nel settembre del 1629 Galileo commenta
allegramente che da un mese è tornato al suo «Dialogo del flusso e
reflusso»,
«dove, oltre a quello che s’aspetta alla materia del flusso, saranno inserti molti
altri problemi et una amplissima confermatione del sistema Copernicano, con
mostrar la nullità di tutto quello che da Ticone e da altri vien portato in
contrario. L’opera sarà assai grande e copiosa di molte novità, le quali dalla
larghezza del Dialogo mi vien dato campo d’intromettere senza stento o
affettazione». 118
Sul finire del 1629 il Dialogo era praticamente concluso, e stavano per
manifestarsi le difficoltà. In una lettera, Castelli riferisce di aver avuto
una conversazione con il cardinale Francesco Barberini, nipote del papa,
nella quale ha menzionato ampiamente la teoria galileiana delle maree.
Ma quando qualcuno fa notare che nella sua teoria Galileo presuppone il
moto della Terra, Castelli deve affrontare la questione, per tentare di
convincere tutti che Galileo non afferma il movimento terrestre ma solo
che, se la Terra davvero si muovesse, il flusso e il reflusso sarebbero
conseguenze necessarie di tale movimento. È chiaro che l’espediente
non fu di gradimento del papa. Ci consta che Galileo tentò di convincere
i censori e lo stesso papa della accettabilità della sua impostazione, e
confidava che Raffaello Visconti riuscisse a persuadere:
«anche il papa per rimuoverlo da la noia [irritazione] che dà a S.B.ne [Sua
Beatitudine] la dimostrazione che V.S. vuol fare, che il flusso e il reflusso
proceda dal moto de la Terra». 119
Tentativo che fallì al punto che non si permise a Galileo neppure di
menzionare il flusso e riflusso nel titolo della sua opera.
«Ho, dopo molte difficoltà, ottenuto di stampare i miei Dialoghi, ancorché la
materia che tratto, e la maniera con cui la porto, meritasse ch’io fussi pregato di
pubblicargli da que’ medesimi che ànno fatte le difficoltà, come, in leggendogli
a suo tempo, V.S. stessa comprenderà. È vero che non ho potuto nel titolo del
libro ottenere di nominare il flusso e reflusso del mare, ancorché questo sia
l’argomento principale che tratto nell’opera; ma ben mi vien conceduto ch’io
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