Page 48 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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ampliando il suo Discorso del flusso…                  106  Alcuni mesi dopo, in agosto,

          in seguito a laboriose trattative nella curia, si ha l’elezione al papato del
          cardinale  Maffeo  Barberini,  che  assumerà  il  nome  di  Urbano  VIII.  Si

          diceva  che,  a  differenza  dei  suoi  predecessori,  questi  guardasse  con
          particolare  favore  agli  uomini  di  lettere;  sarebbe  inoltre  dalla  parte  di
          Galileo in alcune sue polemiche, e non si sarebbe mostrato favorevole

          alla  condanna  del  copernicanesimo  nel  1616.  Appena  eletto,  chiese
          quando  Galileo  sarebbe  venuto  a  fargli  visita;  d’accordo  con  gli

          accademici  dei  Lincei  e  i  suoi  influenti  amici  che  avevano  tramato
          nell’elezione del pontefice Galileo decise immediatamente di dedicargli

          Il Saggiatore, che il 27 ottobre 1623 venne presentato in gran pompa al
          Vaticano. Il nuovo papa, mentre era a tavola, volle che Ciampoli, suo

          uomo  di  fiducia  e  amico  intimo  di  Galileo,  gli  leggesse  alcuni  dei
          paragrafi  più  ironici  e  rise  dei  frizzi  mordaci  lanciati  contro  Grassi.
          Pareva  il  momento  opportuno  per  ricominciare  la  campagna

          filocopernicana. Lo stesso Ciampoli scrisse a Galileo:


                   «Qua si desidera sommamente qualche altra nuovità dell’ingegno suo; onde se
                   ella  si  risolvesse  a  fare  stampare  quei  concetti  che  le  restano  fin  hora  nella
                   mente, mi rendo sicuro che arriverebbero gratissimi anco a N. Signore, il quale
                   non  resta  di  ammirare  l’eminenza  sua  in  tutte  le  cose  e  di  conservarle  intera
                   l’affettione portatale per i tempi passati. V.S. non privi il mondo de’ suoi parti,
                   mentre  ha  tempo  a  poterli  render  palesi,  e  si  ricordi  che  io  le  sono  quel  di

                   sempre».  107


          Risulta evidente che il riferimento è al Discorso del flusso… Galileo si
          recò a Roma, a rendere onore al papa, che lo ricevette più volte dandogli
          numerose prove di affetto. Sondò la situazione con diversi cardinali circa

          una possibile rivendicazione del copernicanesimo; ne ebbe solo buone
          parole e favori – torneremo più avanti su quest’episodio – ma, appena

          tornato  a  Firenze,  Galileo  si  mise  al  lavoro.  Nell’ottobre  del  1624
          scrisse:


                   «Ho risposto alla scrittura dell’Ingoli, e fra 8 giorni l’invierò a Roma. Ora son
                   tornato al flusso e reflusso, e son ridotto a questa proposizione: Stando la terra
                   immobile,  è  impossibile  che  seguano  i  flussi  e  reflussi;  e  movendosi  de  i
                   movimenti già assegnatili, è necessario che seguano, con tutti gl’accidenti in essi

                   osservati». 108


          Quando,  nel  1616,  Galileo  si  era  trasferito  a  Roma  per  patrocinare  la




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