Page 536 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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la Luna. Vedete ora quanto mirabilmente si accordano co ’l sistema
Copernicano queste tre prime corde, che da principio parevan sì
dissonanti. Di qui potrà intanto il Sig. Simplicio vedere con quanta
probabilità si possa concludere che non la Terra, ma il Sole, sia nel
centro delle conversioni de i pianeti: e poiché la Terra vien collocata tra i
corpi mondani che indubitatamente si muovono intorno al Sole, cioè
sopra Mercurio e Venere, e sotto a Saturno Giove e Marte, come
parimente non sarà probabilissimo e forse necessario concedere che essa
ancora gli vadia intorno?
SIMP. Questi accidenti son tanto grandi e cospicui, che non è possibile
che Tolomeo e gli altri suoi seguaci non ne abbiano avuto cognizione; ed
avendol auta, è pur necessario che abbiano ancor trovata maniera di
render di tali e così sensate apparenze sufficiente ragione, ed anco assai
congrua e verisimile, poiché per sì lungo tempo è stata ricevuta da tanti e
tanti.
SALV. Voi molto ben discorrete; ma sappiate che
Principale scopo de
il principale scopo de i puri astronomi è il render gli astronomi è il
solamente ragione delle apparenze ne i corpi
render ragione
celesti, ed ad esse ed a i movimenti delle stelle
adattar tali strutture e composizioni di cerchi, che dell’apparenze.
i moti secondo quelle calcolati rispondano alle medesime apparenze,
poco curandosi di ammetter qualche esorbitanza che in fatto, per altri
rispetti, avesse del difficile: e l’istesso Copernico scrive, aver egli ne’
primi suoi studii restaurata la scienza astronomica sopra le medesime
supposizioni di Tolomeo, e in maniera ricorretti i movimenti de i pianeti,
che molto aggiustatamente rispondevano i
Copernico restaurò
computi all’apparenze e l’apparenze a i calcoli, l’astronomia sopra
tuttavia però che si prendeva separatamente
le supposizioni di
pianeta per pianeta; ma soggiugne che nel voler
Tolomeo.
poi comporre insieme tutta la struttura delle
fabbriche particolari, ne risultava un mostro ed una chimera composta di
membra tra di loro sproporzionatissime e del tutto incompatibili, sì che,
quantunque si sodisfacesse alla parte dell’astronomo puro calcolatore,
non però ci era la sodisfazione e quiete dell’astronomo filosofo. E perché
egli molto ben intendeva, che se con assunti falsi in natura si potevan
salvar le apparenze celesti, molto meglio ciò si sarebbe potuto ottenere
dalle vere supposizioni, si messe a ricercar diligentemente se alcuno tra
gli antichi uomini segnalati avesse attribuita al mondo altra struttura che
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