Page 534 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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sette volte e più che quando è verso la congiunzione, appena ci si mostri
maggiore 4 o 5 volte in quello stato che in questo, mentre lo doveremmo
vedere più di 50 volte tanto: di che la sola irradiazione è causa; ché se
noi lo spoglieremo de i raggi avventizii, lo troveremo precisamente
ingrandito con la debita proporzione: per levargli poi la chioma, il
telescopio è l’unico e l’ottimo mezo, il quale, ingrandendo il suo disco
900 o mille volte, ce lo fa veder nudo e terminato come quel della Luna,
e differente da sé stesso nelle due posizioni secondo
Telescopio ottimo
mezo per levar la la debita proporzione a capello. In Venere poi, che
nella sua congiunzion vespertina, quando è sotto il
capellatura alle
Sole, si dovrebbe mostrar quasi 40 volte maggiore
stelle.
che nell’altra congiunzion mattutina, e pur non si
vede né anco raddoppiata, accade, oltre all’effetto della irradiazione,
ch’ell’è falcata, e le sue corna, oltre all’esser sottili, ricevono il lume del
Sole obliquamente, e però assai languido, talché, per esser poco e debile,
meno ampia e vivace si fa la sua irradiazione
Altra seconda
cagione del poco che quando si mostra a noi co ’l suo
emisferio tutto lucido; ma però il telescopio
ricrescimento apparente
apertamente ci mostra le sue corna così
di Venere.
terminate e distinte come quelle della Luna, e
veggonsi come di un cerchio grandissimo, ed a proporzione maggiori
quelle quasi 40 volte del suo medesimo disco, quando è superiore al Sole
nell’ultima sua apparizion mattutina.
SAGR. Oh Niccolò Copernico, qual gusto sarebbe stato il tuo nel veder
con sì chiare esperienze confermata questa parte del tuo sistema!
SALV. Sì; ma quanto minore la fama della sublimità del suo ingegno
appresso a gl’intendenti! mentre si vede, come pur dissi dianzi, aver egli
costantemente continuato nell’affermare, scorto dalle ragioni, quello di
cui le sensate esperienze mostravano il Copernico persuaso
contrario: che io non posso finir di stupire
dalle ragioni contro alle
ch’egli abbia pur costantemente voluto
sensate esperienze.
persistere in dir che Venere giri intorno al
Sole, ed a noi sia meglio di sei volte più lontana una volta che un’altra, e
pur sempre si mostri eguale a sé stessa, quando ella dovrebbe mostrarsi
quaranta volte maggiore.
SAGR. In Giove, in Saturno ed in Mercurio credo pur che si devano veder
ancor le differenze delle lor grandezze apparenti puntualmente
rispondere alle lor variate lontananze.
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