Page 530 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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poi  potute  risolvere,  ad  ogni  modo  abbiano  per  altri  mirabili  riscontri
          confidato  tanto  in  quello  che  la  ragione  gli  dettava,  che  pur

          confidentemente abbiano affermato, non poter la struttura dell’universo
          avere altra forma che la da loro disegnata. Ci sono poi altre gravissime e

          bellissime  difficultà,  non  così  agevoli  da  esser  risolute  da  gli  ingegni
          mediocri, ma però penetrate e dichiarate
                                                                      Si risponde alle
          dal  Copernico,  le  quali  noi  rimetteremo
                                                                      prime tre opposizioni contro
          più di sotto, doppo che averemo risposto
                                                                      al sistema Copernicano.
          ad  altre  opposizioni  di  altri,  che  si
          mostrano contrarie a questa posizione. Ora venendo alle dichiarazioni e
          risposte alle tre addotte gravissime obiezioni, dico che le due prime non

          solamente non contrariano al sistema Copernicano, ma grandemente ed
          assolutamente  lo  favoriscono;  perché  e  Marte  e  Venere  si  mostrano

          diseguali a sé stessi, secondo le proporzioni assegnate, e Venere sotto il
          Sole si mostra falcata, e va puntualmente mutando sue figure nello stesso
          modo che fa la Luna.

          SAGR. Ma com’è stato questo occulto al Copernico, e manifesto a voi?
          SALV. Queste cose non possono esser comprese se non co ’l senso della

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          vista,   il  quale  da  natura  non  è  stato  conceduto  a  gli  uomini  tanto
          perfetto, che sia potuto arrivare a discerner tali differenze; anzi pur lo
          strumento stesso del vedere a sé medesimo reca impedimento: ma doppo

          che all’età nostra è piaciuto a Dio di concedere all’umano ingegno tanto
          mirabil invenzion, di poter perfezionar la nostra vista co ’l multiplicarla
          4, 6, 10, 20, 30 e 40 volte, infiniti oggetti che, o per la loro lontananza o

          per la loro estrema piccolezza, ci erano invisibili, si sono co ’l mezo del
          telescopio resi visibilissimi.

          SAGR. Ma Venere e Marte non sono de gli oggetti invisibili per la lor
          lontananza o piccolezza, anzi pur gli comprendiamo noi con la semplice
          vista naturale: perché  dunque non  distinguiamo noi  le differenze  delle

          grandezze e figure loro?
          SALV. In questo ci ha gran parte l’impedimento del nostro occhio stesso,

                                             come  pur  ora  vi  ho  accennato,  dal  quale  gli
            Ragione onde avvenga
                                             oggetti  risplendenti  e  lontani  non  ci  vengono
            che Venere e Marte
                                             rappresentati  semplici  e  schietti;  ma  ce  gli
            non ci appariscano
                                             porge  inghirlandati  di  raggi  avventizii  e
            variar grandezza
                                             stranieri,  così  lunghi  e  folti,  che  il  lor  nudo
            quanto conviene.
                                             corpicello ci si mostra ingrandito 10, 20, 100 e





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