Page 525 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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il ⊙ e l’altre stelle si sollevassero sopra l’orizonte orientale, ma che la
          parte  orientale  della  Terra  se  gli  abbassasse  sotto,  restando  quelle

          immobili,  bisognerebbe  che  di  lì  a  poche  ore  le  montagne  situate  a
          levante, declinando in giù mediante la conversion del globo terrestre, si

          riducessero  in  tale  stato,  che  dove  poco  fa  per  ascendere  al  lor  giogo
          conveniva  caminare  all’erta,  convenisse  di  poi,  per  condursi  lassù,

          scendere  alla  china.  L’altra  fu,  che  quando  il  moto  diurno  fusse  della
          Terra, doverebbe esser tanto veloce, che uno costituito nel fondo di un

          pozzo non potrebbe se non per un momento di tempo vedere una stella
          che  gli  fusse  sopra  ’l  vertice,  non  la  potendo  egli  vedere  se  non  quel
          brevissimo tempo nel quale passa 2 o 3 braccia della circonferenza della

          Terra,  ché  tanta  sarà  la  larghezza  del  pozzo:  tutta  via  si  vede  per
          esperienza  che  il  passaggio  apparente  di  tale  stella,  nel  traversare  il

          pozzo, consuma assai lungo tempo; argomento necessario che la bocca
          del pozzo non si muove altramente con quella furia che converrebbe alla

          diurna conversione, e, per consequenza, che la Terra è immobile.
          SIMP.  Di  questi  2  argomenti,  il  secondo  veramente  mi  pare  assai

          concludente: ma quanto al primo, crederei di potermi da per me stesso
          disbrigare,  mentre  considero  che  l’istesso  è  che  il  globo  terrestre,
          rivolgendosi intorno al proprio centro, porti una montagna verso levante,

          che  se,  stando  fermo  il  globo,  la  montagna,  svelta  dalla  radice,  fusse
          strascicata sopra la Terra; ed il portare il monte sopra la superficie della

          Terra non veggo che sia differente operazione dal condurre una nave per
          la superficie del mare: onde, tuttavolta che l’instanza del monte valesse,

          ne  seguirebbe  parimente  che,  continuando  la  nave  il  suo  viaggio,
          discostata che ella si fusse da i nostri porti per molti gradi, ci convenisse

          per andare sopra ’l suo albero non più salire, ma muoversi per la piana e
          poi  ancora  scendere;  il  che  non  accade,  né  io  ho  mai  sentito  alcun
          marinaro, etiam di quelli che hanno circondato tutto ’l globo, che ponga

          differenza  veruna  circa  tale  operazione,  né  intorno  ad  alcun  altro
          ministerio che si faccia in nave, per ritrovarsi il vassello più in questa

          che in qualsivoglia altra parte.
          SALV. Voi molto ben discorrete: e se all’autore di quella instanza fusse
          mai caduto in mente di considerare che la sua vicina montagna, postagli

          a levante, quando il globo terrestre girasse, di lì a 2 ore per tal moto si
          troverebbe condotta colà dove ora si trova, v. g., il monte Olimpo o ’l

          Carmelo, arebbe compreso come dal suo proprio modo di argomentare si
          costrigneva  a  credere  e  confessare  che  per  andare  nel  vertice  di  detti



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