Page 523 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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l’eminenza dell’ingegno di quelli che l’hanno ricevuta e stimata vera, ed
          hanno con la vivacità dell’intelletto loro fatto forza tale a i proprii sensi,

          che abbiano possuto antepor quello che il discorso gli dettava, a quello
          che  le  sensate  esperienze  gli  mostravano
                                                                               Mostrasi quanto sia
          apertissimamente  in  contrario.  Che  le  ragioni
                                                                               improbabile l’opinion
          contro  alla  vertigine  diurna  della  Terra,  già
                                                                               del Copernico.
          esaminate  da  voi,  abbiano  grandissima
          apparenza,         già      l’abbiamo         veduto,        e    l’averle       ricevute        per

          concludentissime i Tolemaici, gli Aristotelici e tutti i lor seguaci, è ben
          grandissimo  argomento  della  loro  efficacia;  ma  quelle  esperienze  che
          apertamente  contrariano  al  movimento  annuo,  son  ben  di  tanto  più

          apparente  repugnanza,  che  (lo  torno  a  dire)  non  posso  trovar  termine
          all’ammirazion  mia,  come  abbia  possuto  in                        La ragione e il

          Aristarco  e  nel  Copernico  far  la  ragion  tanta
                                                                                discorso in Aristarco
          violenza al senso, che contro a questo ella si sia                    e nel Copernico
          fatta padrona della loro credulità.
                                                                                prevagliono al senso
          SAGR.  Adunque  siamo  per  avere  altri  contrasti
          gagliardi  contro  a  questo  movimento  annuo                        manifesto.

          ancora?
          SALV.  Siamo;  e  tanto  evidenti  e  sensati,  che  se  senso  superiore  e  più

          eccellente de i comuni e naturali non si accompagnava con la ragione,
          dubito grandemente che io ancora sarei stato assai più ritroso contro al

          sistema Copernicano, di quello che stato non sono doppo che più chiara
          lampada che la consueta mi ha fatto lume.                 48

          SAGR. Or dunque, Sig. Salviati, vegnamo, come si dice, alle strette, ché
          ogni parola che si spende in altro mi par gettata via.

          SALV. Eccomi a servirvi.          49




          [«SIMP. Di grazia, Signori, permettetemi che io riduca a tranquillità la
          mia mente, che ora mi ritrovo molto fluttuante per certo particolare pur
          ora  tocco  dal  Sig.  Salviati,  acciò  che  io  possa  poi,  spianate  che  siano

          l’onde, più distintamente ricever le vostre specolazioni: imperò che non
          ben  s’imprimano  le  spezie  nello  speccio  ondeggiante,  come  il  Poeta

          latino graziosamente ci espresse dicendo:


                                         …….. nuper me in littore vidi,

                                      Cum placidum ventis staret mare.              50




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