Page 521 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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superficie  sferiche,  cioè  una  altissima  concava  e  l’altra  inferiore  e
                                    convessa,  tra  le  quali  costituirei  l’innumerabil
            Quale debba
                                    moltitudine delle stelle, ma però in diverse altezze; e
            stimarsi la sfera
                                    questa  si  potrebbe  chiamar  la  sfera  dell’universo,
            dell’universo.
                                    continente dentro di sé gli orbi de i pianeti, già da noi
          disegnati.

          SIMP. Adunque già aviamo noi, Sig. Simplicio, sin qui ordinati i corpi
          mondani giusto secondo la distribuzion del Copernico, e ciò si è fatto di

          propria  mano  vostra:  e  di  più  a  tutti  avete  voi  assegnati  movimenti
          proprii, eccettuatone il Sole, la Terra e la sfera stellata; ed a Mercurio
          con  Venere  avete  attribuito  il  moto  circolare  intorno  al  Sole,  senza

                                         abbracciar la Terra; intorno al medesimo Sole fate
            La quiete, il moto
            annuo ed il diurno           muover  li  tre  superiori,  Marte,  Giove  e  Saturno,
                                         comprendendo  la  Terra  dentro  a  i  cerchi  loro;  la
            devono distribuirsi
            tra ’l Sole, la Terra        Luna poi non può muoversi in altra maniera che
                                         intorno alla Terra, senza abbracciar il Sole: e pure
            e ’l firmamento.
                                         in  questi  moti  convenite  voi  ancora  co  ’l
          medesimo Copernico. Restano ora da decidere, tra il Sole la Terra e la

          sfera stellata, tre cose: cioè la quiete, che apparisce esser della Terra; il
          movimento  annuo  sotto  il  zodiaco,  che  apparisce  esser  del  Sole;  e  il

          movimento  diurno,  che  apparisce  esser  della                       Di una sfera mobile,
          sfera  stellata,  con  participarlo  a  tutto  il  resto
                                                                                 più ragionevol
          dell’universo, eccettuatone la Terra. Ed essendo                       cosa apparisce che
          vero  che  tutti  gli  orbi  de’  pianeti,  dico  di
                                                                                 il suo centro sia
          Mercurio,  Venere,  Marte,  Giove  e  Saturno,  si                     stabile, che qual si

          muovono  intorno  al  Sole,  come  centro  loro,  di
                                                                                 voglia altra sua
          esso  Sole  par  tanto  più  ragionevole  che  sia  la

          quiete che della Terra, quanto di sfere mobili è                       parte.
          più ragionevole che il centro stia fermo, che alcun altro luogo da esso

          centro remoto: alla Terra, dunque, la qual resta costituita in mezo a parti
          mobili, dico tra Venere e Marte, che l’una fa la sua revoluzione in nove

          mesi  e  l’altro  in  due  anni,  molto  acconciamente  si  può  attribuire  il
          movimento  d’un  anno,  lasciando  la  quiete  al  Sole.  E  quando  ciò  sia,
          segue  per  necessaria  conseguenza  che  anco  il  moto  diurno  sia  della

          Terra: imperocché se, stando fermo il Sole, la Terra non si rivolgesse in
          se stessa, ma solo avesse il movimento annuo intorno al Sole, il nostro

          anno  non  sarebbe  altro  che  un  giorno  ed  una                     Dandosi il moto
          notte, cioè sei mesi di giorno e sei mesi di notte,



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