Page 520 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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apparenze si osservano in Giove ed in Saturno, se ben con assai minor
diversità in Giove che in Marte, e con minor ancora in Saturno che in
Giove, mi parcomprendere che molto acconciamente sodisfaremo anco a
questi due pianeti con due cerchi pur intorno al Sole, e questo primo per
Giove segnandolo EL, ed un altro superiore per Saturno notato FM.
SALV. Voi sin qui vi sete portato egregiamente. E
L’appressamento e
perché (come vedete) l’appressamento e
discostamento de i
discostamento de’ tre superiori vien misurato dal
tre pianeti superiori
doppio della distanza tra la Terra e ’l Sole, questa importa il doppio
fa maggior diversità in Marte che in Giove, per
della distanza
essere il cerchio DI di Marte minore del cerchio
EL di Giove; e similmente perché questo EL è del Sole.
minore del cerchio FM di Saturno, la medesima diversità è ancor minore
in Saturno che in Giove: e ciò puntualmente
Diversità dell’apparente
risponde all’apparenze. Resta ora che grandezza minor
pensiate di assegnare il luogo alla Luna.
in Saturno che in
SIMP. Seguendo l’istesso metodo, che mi par Giove, e in Giove
concludentissimo, poiché veggiamo che la
che in Marte, e
Luna viene alla congiunzione ed
all’opposizione del Sole, è necessario dire perché.
che il suo cerchio abbracci la Terra; ma non bisogna già che egli
abbracci il Sole, perché quando ella fusse verso la congiunzione, non si
mostrerebbe falcata, ma sempre rotonda e piena di
Orbe della Luna
lume; oltre che già mai non potrebbe ella farci,
abbraccia la Terra,
come spesse volte fa, l’eclisse del Sole, con
ma non il Sole.
l’interporsi tra esso e noi. È dunque necessario
assegnarle un cerchio intorno alla Terra, qual sarebbe questo NP, sì che
costituita in P ci apparisca dalla Terra A congiunta co ’l Sole, onde possa
talora eclissarlo, e posta in N si vegga opposta al Sole, ed in tale stato
possa cadere nell’ombra della Terra ed oscurarsi.
SALV. Ora che faremo, Sig. Simplicio, delle
Situazione probabile
stelle fisse? Vogliamole por disseminate per
delle stelle fisse.
gl’immensi abissi dell’universo, in diverse
lontananze da qualsivoglia determinato punto, o pur collocate in una
superficie sfericamente distesa intorno a un suo centro, sì che
ciascheduna di loro sia dal medesimo centro egualmente distante?
SIMP. Più tosto torrei una strada di mezo, e gli assegnerei un orbe
descritto intorno a un determinato centro e compreso dentro a due
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