Page 533 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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noi la vedremo raggiante assai e molto grande: facciamo poi passar la
vista nostra per un cannello, o anco per un piccolo
Esperienza facile,
spiraglio che, strignendo il pugno ed
che mostra il
accostandocelo all’occhio, lasceremo tra la palma
ricrescimento nelle
della mano e le dita, o veramente per un foro fatto
stelle mediante i
con un sottile ago in una carta; vedremo il disco
raggi avventizii.
del medesimo Giove spogliato de i raggi, ma così
piccolo che ben lo giudicheremo minore anco della sessantesima parte di
quello che ci apparisce la sua gran fiaccola veduta con l’occhio libero:
potremo doppo riguardare il Cane, stella bellissima e maggior di tutte
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l’altre fisse, la quale all’occhio libero si rappresenta non gran fatto
minor di Giove; ma toltagli poi nel modo detto la capellatura, si vedrà il
suo disco così piccolo, che ben non si giudicherà la ventesima parte di
quel di Giove, anzi chi non è di vista perfettissima a gran fatica lo
scorgerà: dal che si può ragionevolmente concludere che tale stella,
come quella che è di un lume grandemente più Giove ricresce meno
vivo che quel di Giove, fa la sua irradiazione
del Cane.
maggiore che Giove la sua. L’irradiazion poi del
Sole e della Luna è come nulla, mediante la grandezza loro, la quale
occupa per sè sola tanto spazio nell’occhio nostro, che non lascia luogo
per i raggi avventizii; tal che i dischi loro si veggono
Il Sole e la Luna
tosi e terminati. Potremo assicurarci della medesima ricrescono poco.
verità con un’altra esperienza, da me più volte fatta;
assicurarci, dico, come i corpi splendenti di luce più vivace si irraggiano
assai più che quelli che sono di luce più languida. Io ho più volte veduto
Giove e Venere insieme, lontani dal Sole 25 o 30 gradi, ed essendo l’aria
assai imbrunita, Venere pareva bene 8 ed anco 10 volte maggior di
Giove, mentre però si riguardavono con l’occhio libero; ma guardati poi
co ’l telescopio, il disco di Giove si scorgeva veramente maggior quattro
e più volte di quel di Venere, ma la vivacità
Mostrasi con evidente
dello splendor di Venere era
esperienza, i corpi
incomparabilmente maggiore della luce
più risplendenti
languidissima di Giove: il che da altro non
irraggiarsi più assai
procedeva che dall’esser Giove lontanissimo
de i manco lucidi.
dal Sole e da noi, e Venere vicina a noi ed al
Sole. Dichiarate queste cose, non sarà difficile a intender come possa
esser che Marte, quand’è all’opposizion del Sole, e però vicino a Terra
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