Page 506 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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differente inegualità delle sue lontananze dal polo, tanto mentre ell’era
          nell’infima parte del meridiano, quanto nella suprema; l’altra è l’aver lei

          conservato  perpetuamente  le  medesime  distanze  da  alcune  stelle  fisse,
          sue circonvicine, ed in particolare dall’undecima di Cassiopea, non più

          da essa remota di gradi 1 e mezo: dalli quali due capi indubitabilmente si
          raccoglie o l’assoluta mancanza di parallasse, o una piccolezza tale, che

          ne assicura con calcoli speditissimi della sua gran lontananza dalla Terra.
          SAGR. Ma queste cose non sono state comprese da questo autore? e se

          egli le ha vedute, in che modo se ne difende?


















          SALV.  Noi  sogliamo  dire  che  quando  altri,  non  trovando  ripiego  che
          vaglia contro a i suoi falli, produce frivolissime scuse, cerca di attaccarsi

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          alle funi del cielo;  ma quest’autore ricorre non alle corde, ma alle fila
          de’  ragnateli  del  cielo,  come  apertamente  vedrete  nell’andare
          esaminando questi due punti pur ora accennativi. E prima, quello che ci

          mostrino  le  distanze  polari  ad  uno  ad  uno  de  gli  osservatori,  l’ho  io
          notato  in  questi  brevi  calcoli;  per  piena  intelligenza  de’  quali  devo

          primamente  avvertirvi,  come,  tuttavolta  che  la  stella  nuova  o  altro
          fenomeno sia vicino a Terra, girando al moto diurno intorno al polo, più
          distante  si  mostrerà  da  esso  mentre  si  trovi  nella  parte  di  sotto  nel

          meridiano, che quando è nella superiore, come in questa figura si vede:
          nella  quale  il  punto  T  denota  il  centro  della  Terra,  O  il  luogo

          dell’osservatore,  il  firmamento  l’arco  VPC,  il  polo  P;  il  fenomeno,
          muovendosi per il cerchio FS, vedesi or sotto il polo, per il raggio OFC,
          ed  or  sopra,  secondo  il  raggio  OSD,  sì  che  i  luoghi  veduti  nel

          firmamento siano D, C; ma i veri, rispetto al centro T, sono B, A, lontani
          egualmente  dal  polo:  dove  già  è  manifesto,  il  luogo  apparente  del

          fenomeno S, cioè il punto D, esser più vicino al polo che non è l’altro
          apparente  luogo  C,  veduto  per  il  raggio  OFC;  che  è  la  prima  cosa  da

          notarsi.  Conviene  che  nel  secondo  luogo  voi  notiate,  come  l’eccesso
          della  apparente  inferior  distanza  dal  polo  sopra  l’apparente  superiore




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