Page 462 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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questa; altrimenti, lo stesso emisfero della Terra sarebbe sempre volto verso il Sole e
          l’opposto sempre in ombra». Abbiamo già detto che, molte volte Galileo non è letterale
          nelle sue citazioni, perché a importargli è il significato generale. Inoltre, nei testi che
          cita più avanti, egli parafrasa o riassume, come informa Drake, altre cose, per evitare di
          dover riprodurre i diagrammi del libro che commenta.
          99
             «Ma che questa rotazione della Terra sia impossibile lo dimostriamo così».
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              Cioè quello che passa grosso modo per Venezia.
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              «Ciò premesso, è necessario che se la Terra si muove circolarmente, tutte le cose
          vengano a essa dall’aria, eccetera. Se poi immaginiamo che queste palle siano uguali per
          peso,  grandezza,  gravità,  e  poste  nel  concavo  della  sfera  lunare,  le  si  lasci  cadere
          liberamente, e se facciamo che il movimento verso il basso abbia la stessa velocità del
          moto circolare (cosa che, in realtà non corrisponde al vero, dal momento che la palla A,
          eccetera),  impiegheranno  almeno  sei  giorni  per  cadere  (per  concedere  quanto  più
          possiamo  agli  avversari):  tempo  nel  quale  percorreranno  sei  giri  attorno  alla  Terra,
          eccetera».
          102   Come  fa  notare  Favaro,  Galileo  corresse  due  volte  queste  cifre.  Nell’originale,

          invece  di  12  e  36  si  legge  72  e  200,  senza  che  nell’errata  corrige  lo  sbaglio  risulti
          corretto.  Nell’esemplare  di  Galileo,  già  menzionato,  questi  scrisse  di  suo  pugno,
          nell’errata corrige, 36 e 100. Ma in una lettera a Benedetto Castelli del 17 maggio 1632,
          a proposito di quelle righe, Galileo dice che rileggendole si è imbattuto in un errore di
          stampa che era stato sorvolato: «li numeri 72 e 100 [sic] devono correggersi in 12 e 36».
          In ogni caso, pare che il ragionamento debba essere il seguente: l’autore ci ha detto che
          la  palla  impiega  sei  giorni  per  cadere  dalla  sfera  della  Luna,  in  altre  parole  impiega
          dodici  giorni  per  percorrerne  il  diametro.  D’altra  parte,  però,  sappiamo  che  la  Luna
          compie ogni giorno una rivoluzione intorno alla Terra. Dunque, dato il rapporto tra il
          diametro e la lunghezza della circonferenza, avrebbe dovuto percorrere il diametro in
          meno della terza parte di un giorno. Sicché l’errore è di 36 a 1.
          103
              Il testo si rifà a un verso di Orazio (Ars Poetica, v. 359): «indignor quandoque bonus
          dormitat Homerus», cioè «mi indigno anche quando si fa una dormita il buon Omero».
          Il verso divenne un modo di dire per alludere al fatto che anche i migliori commettono
          qualche errore, e che in ambito umano la perfezione implica piccoli difetti. È ciò che
          infatti dice il verso seguente: «verum operi longo fas est obrepere somnum» «ma in un
          lungo  lavoro  ci  si  può  appisolare».  Va  aggiunto  che  qui  Simplicio,  com’è  ovvio,  si
          mostra nuovamente aristotelico. In Grecia era esistita una tradizione, della quale i sofisti
          furono rappresentanti eminenti, di forte critica nei confronti di Omero, nella cui opera
          denunciavano errori di ogni genere, laddove la tradizione aristotelica negava tali errori
          e, in ogni caso, li attribuiva alla limitatezza della natura umana. Si veda in merito il
          commento a questi versi di Augusto Rostagni nella sua edizione di Orazio, Arte Poetica,
          Loescher editore, Torino, 1964, p. 103. Devo queste informazioni a Esther Artigas.
          104  È evidente che qui Galileo si serve di un argomento che crede pertinente, mentre non

          sembra gli sia passato neppure per la mente il caso del cannone che spari in verticale. È
          chiaro tuttavia che è questo il rovescio di tale situazione. Se teniamo conto di quanto si
          dice qui, è ovvio che la palla sparata in verticale, conservando la velocità lineare della
          superficie terrestre, a mano a mano che sale dovrebbe rimanere indietro rispetto alla



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