Page 435 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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SIMP. Sono i moti contrarii, de i quali il globo
Non si scema la
terrestre si figura nuoversi, quelli sopra i quali
forza dove non se ne
l’autore fonda la sua instanza.
esercita punto.
SAGR. Già si è detto che non sono altrimenti
contrarii, e che in questo l’autore si è grandemente ingannato, talché il
vigore di tutta l’instanza si volge contro l’impugnator medesimo, mentre
e’ voglia che il primo mobile rapisca tutte le sfere inferiori contro al
moto il quale esse nell’istesso tempo e
L’instanza del
continuamente esercitano. Al primo mobile, Chiaramonte si ritorce
dunque, tocca a stancarsi, che, oltre al muovere
contro a lui stesso.
sé stesso, deve condur tant’altre sfere, le quali,
di più, con movimento contrario gli contrastano. Talché quell’ultima
conclusione che l’autor inferiva, con dir che discorrendo per gli effetti di
natura s’incontrano sempre cose favorabili per l’opinion d’Aristotile e
Tolomeo, e non mai alcuna che non contrarii al Copernico, ha bisogno
d’una gran considerazione; e meglio è dire, che sendo una di queste due
posizioni vera, e l’altra necessariamente falsa, è impossibile che per la
falsa s’incontri mai ragione, esperienza o retto discorso che le sia
favorevole, sì come alla vera nessuna di queste Per le proposizioni
cose può esser repugnante. Gran diversità
vere si incontrano
dunque convien che si trovi tra i discorsi e gli argomenti concludenti,
argomenti che si producono dall’una e
ma non per
dall’altra parte in pro e contro a queste due
opinioni, la forza de i quali lascerò che le false.
giudichiate voi stesso, Sig. Simplicio. 146
SALV. Voi, Sig. Sagredo, traportato dalla velocità del vostro ingegno, mi
tagliaste dianzi il ragionamento, mentre io volevo dire alcuna cosa in
risposta di quest’ultimo argomento dell’autore; e benché voi gli abbiate
più che a sufficienza risposto, voglio ad ogni modo aggiugner non so
che, che allora avevo in mente. Egli pone per cosa molto inverisimile
che un corpo dissipabile e corruttibile, qual è la Terra, possa
perpetuamente muoversi d’un movimento regolare, massime vedendo
noi gli animali finalmente stancarsi ed aver necessità di riposo; e gli
accresce l’inverisimlile il dover essere tal moto di velocità incomparabile
e immensa, rispetto a quella de gli animali. Ora io non so intendere
perché la velocità della Terra l’abbia di presente a perturbare, mentre
quella della sfera stellata, tanto e tanto maggiore, non gli arreca disturbo
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