Page 413 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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comodamente scoprire tutto ’l vassello, ed anco machina assai maggiore.
          Ora io domando, quali in ispezie e quanti in numero siano i movimenti

          che si fanno nella gaggia, dependenti dalla fluttuazion della nave.
                                          SALV.  Figuriamoci  che  la  nave  vadia  verso
            Movimenti differenti
                                          levante:  prima,  nel  mar  tranquillissimo,  non  ci
            dependenti
                                          sarebbe  altro  moto  che  questo  progressivo;  ma
            dalla fluttuazione
                                          aggiunta  l’agitazion  dell’onde,  ce  ne  sarà  uno
            della nave.
                                          che,  alzando  ed  abbassando  vicendevolmente  la

          poppa e la prua, fa che la gaggia inclina innanzi e indietro; altre onde,
          facendo  andare  il  vassello  alla  banda,  piegano  l’albero  a  destra  e  a
                                                 sinistra; altre posson girare alquanto la nave
            Due mutazioni fatte
                                                 e farla defletter, diremo con l’artimone, dal
            nel telescopio,
            dependenti dall’agitazion            dritto punto orientale or verso greco or verso
                                                 sirocco;  altre,  sollevando  per  di  sotto  la
            della nave.
                                                 carina,  potrebber  far  che  la  nave,  senza
          deflettere, solamente si alzasse ed abbassasse: ed in somma parmi che in

          spezie  questi  movimenti  sien  due,  uno,  cioè,  che  muta  per  angolo  la
          direzion  del  telescopio,  e  l’altro  che  la  muta,  diremo,  per  linea,  senza

          mutar  angolo,  cioè  mantenendo  sempre  la  canna  dello  strumento
          parallela a sé stessa.

          SAGR. Ditemi appresso: se noi, avendo prima drizzato il telescopio là a
          quella  torre  di  Burano,  lontana  di  qua  sei  miglia,  lo  piegassimo  per

          angolo a destra o a sinistra, o vero in su o in giù, solamente quanto è un
          nero d’ugna, che effetto ci farebbe circa l’incontrar essa torre?
          SALV.  Ce  la  farebbe  immediate  sparir  dalla  vista,  perché  una  tal

          declinazione, benché piccolissima qui, può importar là le centinaia e le
          migliaia delle braccia.

          SAGR.  Ma  se  senza  mutar  l’angolo,  conservando  sempre  la  canna
          parallela a sé stessa, noi la trasferissimo 10 o 12 braccia più lontana, a

          destra  o  a  sinistra,  in  alto  o  a  basso,  che  effetto  ci  cagionerebbe  ella
          quanto alla torre?

          SALV.  Assolutamente  impercettibile;  perché,  sendo  gli  spazii  qui  e  là
          contenuti tra raggi paralleli, le mutazioni fatte qui e là convien che sieno
          eguali; e perché lo spazio che scuopre là lo strumento è capace di molte

          di quelle torri, però non la perderemmo altrimenti di vista.
          SAGR. Tornando ora alla nave, possiamo indubitabilmente affermare, che

          il  muovere  il  telescopio  a  destra  o  a  sinistra,  in  su  o  in  giù,  ed  anco
          innanzi o indietro, 20 o 25 braccia, mantenendolo però sempre parallelo



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