Page 416 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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Terra,  o  è  nostro  intrinseco,  o  ci  è  esterno,  cioè  un  rapimento  di  essa
          Terra: e se questo secondo è, non sentendo noi cotal rapimento, convien

          dire che ’l senso del tatto non senta il proprio obietto congiunto, né la
          sua  impressione  nel  sensorio;  ma  se  il  principio  è  intrinseco,  noi  non

          sentiremo  un  moto  locale  derivante  da  noi  medesimi,  e  non  ci
          accorgeremo  mai  di  una  propensione  perpetuamente  annessa  con  esso

          noi.
          SALV.  Talché  l’instanza  di  questo  filosofo  batte  qua,  che,  sia  quel

                                            principio,  per  il  quale  noi  ci  moviamo  con  la
            Il moto nostro può
                                            Terra,  o  esterno  o  interno,  dovremmo  in  ogni
            essere o interno o

            esterno, senz’esser da          maniera  sentirlo,  e  non  lo  sentendo,  non  è  né
                                            l’uno né l’altro, e però noi non ci moviamo, nè
            noi compreso o
                                            in  conseguenza  la  Terra.  Ed  io  dico  che  può
            sentito.
                                            essere nell’un modo e nell’altro, senza che noi
          lo sentiamo. E del poter esser esterno, l’esperienza                    Moto della barca
          della        barca         rimuove           ogni        difficultà
                                                                                  insensibile a quei
          soprabbondantemente:                           e                dico    che ci son dentro,
          soprabbondantemente, perché, potendo noi a tutte
                                                                                  quanto al senso del
          l’ore farla muovere ed anco farla star ferma, e con
          grand’accuratezza  andare  osservando  se  da                           tatto.

          qualche  diversità,  che  dal  senso  del  tatto  possa  esser  compresa,  noi
          possiamo imparare ad accorgerci se la si muova o no, vedendo che per

          ancora non si è acquistata tale scienza, a che maravigliarsi se l’istesso
          accidente  ci  resta  incognito  nella  Terra,  la  quale  ci  può  aver  portati
          perpetuamente, senza potere mai sperimentar la sua quiete? Voi sete pur,

          Sig. Simplicio, per quel ch’io credo, andato mille volte nelle barche da
          Padova, e se voi volete confessar il vero, non avete                     Moto della barca

          mai sentita in voi la participazione di quel moto,
                                                                                   sensibile alla vista,
          se  non  quando  la  barca,  arrenando  o  urtando  in                   congiunta col

          qualche ritegno, si è fermata, e che voi con gli altri
                                                                                   discorso.
          passeggieri, colti all’improvviso, sete con pericolo

          traboccati.  Bisognerebbe  che  il  globo  terrestre  incontrasse  qualche
          intoppo  che  l’arrestasse,  che  vi  assicuro  che  allora  vi  accorgereste
          dell’impeto che in voi risiede, mentre da esso sareste scagliato verso le

          stelle. Ben è vero che con altro senso, ma accompagnato co ’l discorso,
          potete accorgervi del moto della barca, cioè con la
                                                                                   Moto terrestre
          vista,  mentre  riguardate  gli  alberi  e  le  fabbriche                comprendesi nelle
          poste  nella  campagna,  le  quali,  essendo  separate



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