Page 418 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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una strada, d’esser seguitati dalla Luna con passo eguale al loro, mentre
          la  veggono  venir  radendo  le  gronde  de  i  tetti  sopra  le  quali  ella  gli

          apparisce, in quella guisa appunto che farebbe una gatta che, realmente
          camminando sopra i tegoli, tenesse loro dietro: apparenza che, quando il

          discorso non s’interponesse, pur troppo manifestamente ingannerebbe la
          vista.

          SIMP.  Veramente  non  mancano  l’esperienze  le  quali  ci  rendono  sicuri
          delle  fallacie  de  i  semplici  sensi:  però,  sospendendo  per  ora  cotali

          sensazioni,  sentiamo  gli  argomenti  che  seguono,                    Argomenti contro
          che son presi, come e’ dice, ex rerum natura.                  138  Il  al moto della Terra

          primo de’ quali è, che la Terra non può muoversi
                                                                                  presi ex rerum
          di  sua  natura  di  tre  movimenti  grandemente                        natura.

          diversi,  o  vero  bisognerebbe  rifiutare  molte
          dignità  manifeste:  la  prima  delle  quali  è,  che  ogni  effetto  depende  da
          qualche causa; la seconda, che nessuna cosa produce sé medesima, dal

          che ne segue che non è possibile che il movente e quello che è mosso
          siano  totalmente  l’istessa  cosa:  e  questo  non  solo  nelle  cose  che  son

          mosse  da  motore  estrinseco  è  manifesto,  ma  si  raccoglie  anco  da  i
          principii  proposti  l’istesso  accadere  nel  moto  naturale  dependente  da

          principio intrinseco; altrimenti, essendo che il                   Tre dignità che si
          movente, come movente, è causa, e ’l mosso,
                                                                             suppongono manifeste.
          come mosso, è effetto, il medesimo totalmente
          sarebbe causa ed effetto; adunque un corpo non muove tutto sé, cioè che
          tutto muova e tutto sia mosso, ma bisogna nella cosa mossa distinguere

          in qualche modo il principio efficiente della mozione, e quello che di tal
          mozione si muove. La terza dignità è che, nelle cose suggette a i sensi,

          uno,  in  quanto  uno,  produce  una  cosa  sola;  cioè  l’anima  nell’animale
          produce  ben  diverse  operazioni,  ma  con  istrumenti  diversi,                     139   cioè  la

                                         vista,  l’udito,  l’odorato,  la  generazione,  ma  con
            Un corpo semplice,
            quale è la Terra,            istrumenti  diversi:  ed  in  somma  si  scorge,  nelle
                                         cose  sensibili  le  diverse  operazioni  derivar  da
            non si può muovere
            di tre moti diversi.         diversità  che  sia  nella  causa.  Ora,  se  si
                                         congiugneranno  queste  dignità,  sarà  cosa

          chiarissima che un corpo semplice, qual è la Terra, non si potrà di sua
          natura  muover  insieme  di  tre  movimenti  grandemente  diversi.

          Imperocché, per le supposizioni fatte, tutta non muove sé tutta; bisogna
                                        dunque distinguere in lei tre principii di tre moti,
            La Terra non si



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