Page 414 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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a sé stesso, non può sviare il raggio visivo dal punto osservato
nell’oggetto più che le medesime 25 braccia; e perché nella lontananza
di 8 o 10 miglia la scoperta dello strumento abbraccia spazio molto più
largo che la fusta o altro legno veduto, pero tal piccola mutazione non
me lo fa perder di vista. L’impedimento dunque e la causa dello smarrir
l’oggetto non ci può venire se non dalla mutazion fatta per angolo, già
che per l’agitazion della nave la trasportazion del telescopio in alto o a
basso, a destra o a sinistra, non può importar gran numero di braccia.
Ora supponete d’aver due telescopii fermati uno all’inferior parte
dell’albero della nave, e l’altro alla cima non pur dell’albero, ma anco
dell’antenna altissima, quando con essa si fa la penna, e che amendue
sien drizzati al vassello discosto 10 miglia: ditemi se voi credete che, per
qual si sia agitazion della nave e inclinazion dell’albero, maggior
mutazione, quanto all’angolo, si faccia nella canna altissima che nella
infima. Alzando un’onda la prua, farà ben dare indietro la punta
dell’antenna 30 o 40 braccia più che il piede dell’albero, e verrà a ritirar
indietro la canna superiore per tanto spazio, e la inferiore un palmo
solamente; ma l’angolo tanto si altera nell’uno strumento quanto
nell’altro: e parimente un’onda che venga per banda, trasporta a destra
ed a sinistra cento volte più la canna alta che la bassa; ma gli angoli o
non si mutano o si alterano egualmente: ma la mutazione a destra o a
sinistra, innanzi o in dietro, in su o in giù, non reca impedimento
sensibile nella veduta de gli oggetti lontani, ma sì bene grandissima
l’alterazione dell’angolo: adunque bisogna necessariamente confessare
che l’uso del telescopio nella sommità dell’albero non è più difficile che
al piede, avvenga che le mutazioni angolari son eguali in amendue i
luoghi.
SALV. Quanto bisogna andar circospetto prima che affermare o negare
una proposizione! Io torno a dire, che nel sentir pronunziar
resolutamente che per il movimento maggiore fatto nella sommità
dell’albero che nel piede, ciascuno si persuaderà che grandemente sia più
difficile l’uso del telescopio su alto che a basso. E così anco voglio
scusar quei filosofi che si disperano e si gettan via contro a quelli che
non gli voglion concedere che quella palla d’artiglieria, che e’ veggon
chiaramente venire a basso per una linea retta e perpendicolare,
assolutamente si muova in quel modo, ma voglion che ’l moto suo sia
per un arco, ed anco molto e molto inclinato e trasversale. Ma
lasciamogli in quest’angustia, e sentiamo l’altre opposizioni che l’autore
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