Page 409 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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prolisse;  ma  io,  come  vedete,  nel  leggerle  attentamente  più  volte,  ho
          contrassegnato nella margine le parole dove consiste tutto il nervo della

          dimostrazione,  e  quella  basterà  leggere.  Il  primo  argomento  comincia
          qui:  Et  primo,  si  opinio  Copernici  recipiatur,  criterium  naturalis

          philosophiae,  ni  prorsus  tollatur,  vehementer  saltem  labefactari
          videtur.   131   Il  qual  criterio  vuole,  secondo               Nella opinion del

          l’opinione  di  tutte  le  sette  de’  filosofi,  che  il
                                                                             Copernico si
          senso e l’esperienza siano le nostre scorte nel                    guasta il criterio della

          filosofare;  ma  nella  posizion  del  Copernico  i
                                                                             filosofia.
          sensi  vengono  a  ingannarsi  grandemente,

          mentre  visibilmente  scorgono  da  vicino,  in  mezi  purissimi,  i  corpi
          gravissimi  scender  rettamente  a  perpendicolo,  né  mai  deviar  un  sol

          capello dalla linea retta; con tutto ciò per il Copernico la vista in cosa
          tanto chiara s’inganna, e quel moto non è altrimenti retto, ma misto di
          retto e circolare.

          SALV. Questo è il primo argomento che Aristotile e Tolomeo e tutti i lor
          seguaci producono: al quale si è abbondantemente risposto, e mostrato il

          paralogismo, ed assai apertamente dichiarato come il moto comune a noi
                                        ed a gli altri mobili è come se non fusse. Ma perché
            Il moto comune è

            come se non fusse.          le conclusioni vere hanno mille favorevoli rincontri
                                        che  le  confermano,  voglio,  in  grazia  di  questo

          filosofo, aggiunger qualche altra cosa; e voi, Sig. Simplicio, facendo la
                                              parte  sua,  rispondetemi  alle  domande.  E
            Si confuta in altra

            maniera l’argomento               prima,  ditemi:  che  effetto  fa  in  voi  quella
                                              pietra la quale, cadendo dalla cima della torre,
            preso da i
            cadenti a perpendicolo.           è  cagione  che  voi  di  tal  movimento  vi
                                              accorgiate? perché se ’l suo cadere nulla di più
          o di nuovo operasse in voi di quello che si operava la sua quiete in cima
          della  torre,  voi  sicuramente  non  vi  accorgereste  della  sua  scesa,  né

          distinguereste il suo muoversi dal suo star ferma.
          SIMP. Comprendo il suo discendere in relazione alla torre, perché or la

          veggo  a  canto  a  un  tal  segno  di  essa  torre,  poi  ad  un  basso,  e  così
          successivamente, sin che la scorgo giunta in Terra.

          SALV. Adunque, se quella pietra fusse caduta da gli artigli d’una volante
          aquila e scendesse per la semplice aria invisibile, e voi non aveste altro

          oggetto visibile e stabile con chi far parallelo di quella, non potreste il
          suo moto comprendere?





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