Page 403 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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muovano da levante a ponente, parallele all’equinoziale, senza fermarsi.

          SIMP. Quare quo sunt altiores celerius, quo humiliores tardius?                         116
          SALV. Perché in una sfera o in un cerchio che si volga intorno al suo

          centro, le parti più remote descrivono cerchi maggiori, e le più vicine gli
          descrivono nell’istesso tempo minori.
          SIMP. Quare quae aequinoctiali propiores in maiori, quae remotiores in

          minori, circulo feruntur?          117

          SALV.  Per  immitar  la  sfera  stellata,  nella  quale  le  più  vicine
          all’equinoziale si muovon in cerchi maggiori che le più lontane.
          SIMP.  Quare  pila  eadem  sub  aequinoctiali  tota  circa  centrum  Terrae

          ambitu  maximo,  celeritate  incredibili,  sub  polo  vero  circa  centrum

          proprium gyro nullo, tarditate suprema, volveretur?                     118
          SALV. Per immitar le stelle del firmamento, che farebbon l’istesso se ’l
          moto diurno fusse loro.

          SIMP. Quare  eadem  res,  pila  v.  g.  plumbea,  si  semel  Terram  circuivit
          descripto circulo maximo, eamdem ubique non circummigret secundum

          circulum  maximum,  sed  translata  extra  aequinoctialem  in  circulis
          minoribus agetur?         119

          SALV.  Perché  così  farebbero,  anzi  pure  hanno  fatto  in  dottrina  di
          Tolomeo, alcune stelle fisse, che già erano vicinissime all’equinoziale e

          descrivevan cerchi grandissimi, ed ora, che ne son lontane, gli descrivon
          minori.

          SAGR. Oh s’io potessi tenere a mente tutte queste belle cose, mi parrebbe
          pur d’aver fatto il grand’acquisto! Bisogna, Sig. Simplicio, che voi me lo

          prestiate questo libretto, perché egli è forza che perentro vi sia un mare
          di cose peregrine ed esquisitissime.
          SIMP. Io ve ne farò un presente.

          SAGR. Oh questo no, io non ve ne priverei mai. Ma son finite ancora le
          interrogazioni?

          SIMP. Signor no; sentite pure: Si latio circularis gravibus et levibus est
          naturalis,  qualis  est  ea  quae  fit  secundum  lineam  rectam?  nam  si

          naturalis, quomodo et is motus qui circum est, naturalis est, cum specie
          differat a recto? si violentus, quî fit ut missile ignitum, sursum evolans,

          scintillosum caput sursum a Terra, non autem circum, volvatur, etc.?                           120
                                               SALV.  Già  mille  volte  si  è  detto  che  il  moto
            Del moto misto, noi
                                               circolare  è  naturale  del  tutto  e  delle  parti,
            non veggiamo la
                                               mentre sono in ottima disposizione: il retto è
            parte circolare, perché



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