Page 398 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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la gravità che gli             Bisogna  pur  necessariamente  dire  che  quella
            muove al basso.                virtù che la conduce in alto, sia non meno interna

                                           che quella che la muove in giù; ed io ho così per
          naturale il moto in su de i gravi per l’impeto concepito, come il moto in

          giù dependente dalla gravità.
          SIMP. Questo non ammetterò io mai; perché questo ha il principio interno

          naturale e perpetuo, e quello, esterno violento e finito.
          SALV. Se voi vi ritirate dal concedermi che i principii de i moti de i gravi

          in  giù  ed  in  su  sieno  egualmente  interni  e  naturali,  che  fareste  s’io  vi
          dicessi che e’ potessero anco essere il medesimo in numero?
          SIMP. Lo lascio giudicare a voi.

          SALV. Anzi voglio io voi stesso per giudice. Pero
                                                                                Principii contrarii
          ditemi:  credete  voi  che  nel  medesimo  corpo                      non possono riseder

          naturale  possano  riseder  principii  interni  che
                                                                                naturalmente
          siano tra di loro contrarii?                                          nel medesimo
          SIMP. Credo assolutamente di no.
                                                                                suggetto.
          SALV.  Della  terra,  del  piombo,  dell’oro,  ed  in
          somma delle materie gravissime, quale stimate voi che sia la lor naturale

          intrinseca inclinazione, cioè a qual moto credete voi che ’l lor principio
          interno le tiri?

          SIMP.  Al  moto  verso  il  centro  delle  cose  gravi,  cioè  al  centro
          dell’universo e della Terra, dove, non impedite, si condurrebbero.

          SALV. Talché, quando il globo terrestre fusse perforato da un pozzo che
          passasse per il centro di esso, una palla d’artiglieria lasciata cader per
          esso, mossa da principio naturale ed intrinseco, si condurrebbe al centro;

          e  tutto  questo  moto  farebbe  ella  spontaneamente  e  per  principio
          intrinseco: non sta così?

          SIMP. Così tengo io per fermo.
          SALV. Ma giunta al centro, credete voi ch’ella passasse più oltre, o pur

          che quivi cesserebbe immediatamente dal moto?
          SIMP. Credo che ella continuerebbe di muoversi per lunghissimo spazio.

          SALV.  Ma  questo  moto  oltre  al  centro  non  sarebb’egli  all’insù  e,  per
          vostro detto, preternaturale e violento? e da qual altro principio lo farete
          voi  dependere,  salvoché  da  quell’istesso  che  ha  condotta  la  palla  al

          centro,  e  che  voi  avete  chiamato  intrinseco  e  naturale?  trovate  voi  un
          proiciente esterno, che gli sopraggiunga di nuovo per cacciarla in su. E

          questo che si dice del moto per il centro, si vede anco quassù da noi:
          imperocché  l’impeto  interno  di  un  grave  cadente  per  una  superficie



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