Page 397 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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SIMP.  La  causa  di  quest’effetto  è  notissima,  e  ciaschedun  sa  che  è  la
          gravità.

                                            SALV.  Voi  errate,  Sig.  Simplicio;  voi  dovevi
            Non si ha maggior
                                            dire che ciaschedun sa ch’ella si chiama gravità.
            cognizione di chi
                                            Ma  io  non  vi  domando  del  nome,  ma
            muova i gravi
                                            dell’essenza della cosa: della quale essenza voi
            all’ingiù, che di chi
                                            non sapete punto più di quello che voi sappiate
            muova le stelle in
                                            dell’essenza  del  movente  le  stelle  in  giro,
            giro, né di queste

            cause sappiamo altro            eccettuatone il nome, che a questa è stato posto
                                            e  fatto  familiare  e  domestico  per  la  frequente
            che i nomi,
                                            esperienza  che  mille  volte  il  giorno  ne
            impostigli da noi.
                                            veggiamo;  ma  non  è  che  realmente  noi
          intendiamo più, che principio o che virtù sia quella che muove la pietra

          in  giù,  di  quel  che  noi  sappiamo  chi  la  muova  in  su,  separata  dal
          proiciente, o chi muova la Luna in giro, eccettoché (come ho detto) il
          nome,  che  più  singulare  e  proprio  gli  abbiamo  assegnato  di  gravità,

          doveché a quello con termine più generico assegnamo virtù impressa, a
          quello diamo intelligenza, o assistente, o informante,  ed  a  infiniti  altri

          moti diamo loro per cagione la natura.               106

          SIMP. Parmi che quest’autore domandi assai manco di quello a che voi
          negate  la  risposta;  poiché  e’  non  vi  chiede  qual  sia  particolarmente  e

          nominatamente il principio che muove i gravi e i leggieri in giro, ma,
          qualunque  e’  si  sia,  cerca  solamente  se  voi  lo  stimate  intrinseco  o
          estrinseco: che se bene, v. g., io non so che cosa sia la gravità, per la

          quale la Terra descende, so però ch’ell’è principio interno, poiché, non
          impedito, spontaneamente muove; ed all’incontro so che il principio che

          la muove in su, è esterno, ancorché io non sappia che cosa sia la virtù
          impressale dal proiciente.
          SALV.  In  quante  quistioni  bisognerebbe  divertire,  se  noi  volessimo

          decidere  tutte  le  difficultà  che  si  vengono  attaccando  l’una  in
          conseguenza  dell’altra!  Voi  chiamate  principio  esterno,  ed  anco  lo

          chiamerete preternaturale e violento, quello che muove il proietto grave
          all’insù; ma forse non è egli meno interno e naturale che quello che lo

                                           muove  in  giù:  può  chiamarsi  per  avventura
            La virtù che conduce
                                           esterno e violento mentre il mobile è congiunto
            i proietti gravi
                                           co  ’l  proiciente;  ma  separato,  che  cosa  esterna
            in alto, non gli è
                                           rimane  per  motore  della  freccia  o  della  palla?
            men naturale che




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