Page 391 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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mobile  si  è  mosso,  fanno  la  somma  di  15;  ma  quando  il  mobile  si
          movesse con tanti gradi in numero quanti son questi, e che ciascheduno

          fusse  eguale  al  massimo,  che  è  5,  l’aggregato  di  tutte  queste  velocità
          sarebbe  doppio  dell’altre,  cioè  30:  e  però  movendosi  il  mobile  per

          altrettanto tempo, ma con velocità equabile e qual è quella del sommo
          grado  5,  doverà  passare  spazio  doppio  di  quello  che  passò  nel  tempo

          accelerato, che cominciò dallo stato di quiete.
                                  SALV.  Voi,  conforme  alla  vostra  velocissima  e

                                  sottilissima apprensiva, avete spiegato il tutto assai più
                                  lucidamente di me,  e fattomi  anco venire  in mente  di
                                  aggiugnere alcuna cosa di più. Imperocché, essendo nel

                                  moto  accelerato  l’agumento  continuo,  non  si  può
                                  compartire  i  gradi  della  velocità,  la  quale  sempre

                                  cresce,  in  numero  alcuno  determinato,  perché,
                                  mutandosi  di  momento  in  momento,  son  sempre
                                  infiniti:  però  meglio  potremo  esemplificare  la  nostra

                                  intenzione  figurandoci  un  triangolo,  qual  sarebbe
          questo ABC, pigliando nel lato AC quante parti eguali ne piacerà, AD,

          DE, EF, FG, e tirando per i punti D, E, F, G linee rette parallele alla base
          BC; dove voglio che ci imaginiamo, le parti segnate nella linea AC esser

          tempi eguali, e le parallele tirate per i punti D, E, F, G rappresentarci i
          gradi delle velocità accelerate e crescenti egualmente in tempi eguali, ed

          il punto A esser lo stato di quiete, dal quale partendosi il mobile abbia, v.
          g., nel tempo AD acquistato il grado di velocità DH, nel seguente tempo
          aver  cresciuta  la  velocità  sopra  il  grado  DH  sino  al  grado  EI,  e

          conseguentemente  fattala  maggiore  ne  i  tempi  succedenti,  secondo  i
          crescimenti  delle  linee  FK,  GL,  etc.  Ma  perché  l’accelerazione  si  fa

          continuamente di momento in momento, e non intercisamente  di  parte
                                                quanta  di  tempo  in  parte  quanta,  essendo
            L’accelerazione de i
                                                posto il termine A come momento minimo di
            gravi naturalmente
            descendenti cresce                  velocità,  cioè  come  stato  di  quiete  e  come
                                                primo instante del tempo susseguente AD, è
            di momento in momento.
                                                manifesto che avanti l’acquisto del grado di
          velocità  DH,  fatto  nel  tempo  AD,  si  è  passato  per  altri  infiniti  gradi

          minori e minori, guadagnati ne gli infiniti instanti che sono nel tempo
          DA, corrispondenti a gli infiniti punti che sono nella linea DA: però per

          rappresentare  la  infinità  de  i  gradi  di  velocità  che  precedono  al  grado
          DH,  bisogna  intendere  infinite  linee  sempre  minori  e  minori,  che  si



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