Page 386 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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bisogna che voi crediate ancora, che lasciate nell’istesso momento cader
          due  palle  della  medesima  materia,  una  di  cento  libbre  e  l’altra  d’una,

          dall’altezza di cento braccia, la grande arrivi
                                                                             Errore d’Aristotile
          in Terra prima che la minore sia scesa un sol
                                                                             nell’affermare, i
          braccio:  ora  accomodate,  se  voi  potete,  il
                                                                             gravi cadenti muoversi
          vostro cervello a imaginarsi di veder la gran
                                                                             secondo la proporzione
          palla  giunta  in  Terra  quando  la  piccola  sia
                                                                             delle gravità
          ancora  a  men  d’un  braccio  vicina  alla
                                                                             loro.
          sommità della torre.
          SAGR. Che questa proposizione sia falsissima, io non ne ho un dubbio al
          mondo;  ma  che  anco  la  vostra  sia  totalmente  vera,  non  ne  son  ben

          capace: tuttavia la credo, poiché voi risolutamente l’affermate; il che son
          sicuro  che  non  fareste  quando  non  ne  aveste  certa  esperienza  o  ferma

          dimostrazione.
          SALV.  Honne  l’una  e  l’altra,  e  quando  tratteremo  la  materia  de  i  moti
          separatamente, ve la comunicherò: intanto, per non avere occasione di

          più interrompere il filo, ponghiamo di voler fare il computo sopra una
          palla  di  ferro  di  cento  libbre,  la  quale  per  replicate  esperienze  scende

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          dall’altezza di cento braccia in cinque minuti secondi d’ora.  E perché,
          come  vi  ho  detto,  gli  spazii  che  si  misurano  dal  cadente,  crescono  in
          duplicata proporzione, cioè secondo i quadrati de’ tempi, essendoché il

          tempo di un minuto primo è duodeclupo del tempo di cinque secondi, se
          noi multiplicheremo le cento braccia per il quadrato di 12, cioè per 144,
          averemo 14400, che sarà il numero delle braccia che il mobile medesimo

          passerà  in  un  minuto  primo  d’ora;  e  seguitando  la  medesima  regola,
          perché un’ora è 60 minuti, multiplicando 14400, numero delle braccia

          passate  in  un  minuto,  per  il  quadrato  di  60,  cioè  per  3600,  ne  verrà
          51840000, numero delle braccia da passarsi in un’ora, che sono miglia
          17280.  E  volendo  sapere  lo  spazio  che  si  passerebbe  in  4  ore,

          multiplicheremo 17280 per 16 (che è il quadrato di 4), e ce ne verranno
          miglia  276480:  il  qual  numero  è  assai  maggiore  della  distanza  dal

          concavo lunare al centro della Terra, che è miglia 196000, facendo la
          distanza del concavo 56 semidiametri terrestri, come fa l’autor moderno,

          ed il semidiametro della Terra 3500 miglia di braccia 3000 l’uno, quali
          sono le nostre miglia italiane. Adunque, Sig. Simplicio, quello spazio dal

          concavo della Luna al centro della Terra, che il vostro computista diceva
          non  potersi  passare  se  non  in  assai  più  di  sei  giorni,  vedete  come,





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