Page 390 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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dal punto infimo sieno tra di loro eguali. Di qui parmi (discorrendo con
          una  certa  convenienza)  di  poter  credere,  che  quando  il  globo  terrestre

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          fusse perforato per il centro,  una palla d’artiglieria scendendo per tal
          pozzo acquisterebbe sino al centro tal impeto di velocità, che trapassato
          il  centro  la  spignerebbe  in  su  per
                                                                       Quando il globo
          altrettanto spazio quanto fusse stato quello                 terrestre fusse perforato,

          della  caduta,  diminuendo  sempre  la
                                                                       un grave descendente
          velocità  oltre  al  centro  con  decrementi                 per tal foro

          simili  a  gl’incrementi  acquistati  nello
                                                                       passerebbe, ascendendo
          scendere;         ed      il     tempo         che      si   poi oltre al

          consumerebbe  in  questo  secondo  moto
                                                                       centro, per altrettanto
          ascendente  credo  che  sarebbe  eguale  al                  spazio quanto fu quel della

          tempo della scesa. Ora, se il mobile co ’l
                                                                       scesa.
          diminuir successivamente, sino alla totale
          estinzione, il sommo grado della velocità che ebbe nel centro, conduce il

          mobile in tanto tempo per tanto spazio per quanto in altrettanto tempo
          era venuto con l’acquisto di velocità dalla total privazione di essa sino a

          quel sommo grado; par ben ragionevole che quando si movesse sempre
          co ’l sommo grado di velocità, trapassasse in altrettanto tempo amendue

          quelli  spazii:  perché  se  noi  andremo  con  la  mente  dividendo  quelle
          velocità in gradi crescenti e calanti, come, v. g., questi numeri, sì che i

          primi sino al 10 sieno i crescenti, e gli altri sino all’1 i calanti, e quelli,
          del  tempo  della  scesa,  e  gli  altri,  del  tempo  della  salita,  si  vede  che,
          congiunti tutti insieme, fanno tanto quanto se una delle due parti di loro

          fusse stata tutta di gradi massimi; e però tutto lo spazio passato con tutti i
          gradi  delle  velocità  crescenti  e  calanti  (che  è  tutto  il  diametro  intero)

          dev’esser  eguale  allo  spazio  passato  dalle  velocità  massime  che  in
          numero sono la metà dell’aggregato delle crescenti e delle calanti. Io mi
          conosco essermi assai duramente spiegato, e Dio voglia ch’io mi lasci

          intendere.    94

          SAGR. Credo d’avere inteso benissimo, ed anco di poter in brevi parole
          mostrar ch’io ho inteso. Voi avete voluto dire, che cominciando il moto
          dalla  quiete  ed  andando  successivamente  crescendo  la  velocità  con

          agumenti eguali, quali sono quelli de’ numeri conseguenti, cominciando
          dall’unità, anzi dal zero, che rappresenta lo stato di quiete, disponendogli

          così, e conseguentemente quanti ne piacesse, sì che il minimo grado sia
          il zero e ’l massimo, v. g., 5, tutti questi gradi di velocità, con i quali il





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