Page 38 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
P. 38

L’uno  e  l’altro  erano  teologi.  La  loro  preoccupazione  era  la  fede  e
          consideravano l’astronomia una cosa secondaria non meritevole né della

          serietà né dell’entusiasmo che parevano mostrare Copernico, Foscarini o
          Galileo. Con Foscarini comincia avvertendolo che non ha molto tempo

          da  perdere  in  queste  questioni,  e,  dopo  presunte  riflessioni
          metodologiche o epistemologiche, fa allusione alla correzione dell’errore

          di  colui  che,  andando  per  nave,  ha  l’impressione  che  sia  la  costa  ad
          allontanarsi, e conclude come segue:


                   «Ma quanto al sole e la terra, nessuno savio è che habbia bisogno di correggere
                   l’errore, perché chiaramente esperimenta che la terra sta ferma e che l’occhio
                   non s’inganna quando giudica che il sole si muove, come anco non s’inganna

                   quando giudica che la luna e le stelle si muovano. E questo basti per hora».         76


          Più che un argomento, è una dichiarazione di fede che dà per scontato
          ciò che è in discussione. L’importanza delle dichiarazioni di Bellarmino
          in questo campo consiste nel fatto che erano in un certo senso la legge,

          non nei suoi meriti teorici. Bellarmino si preoccupava della scienza solo
          quando faceva politica e infine fors’anche per assortire di buoni esempi

          la  sua  opera  mistica.  Non  era  però  disposto  a  tollerare  che  le
          elucubrazioni  dei  matematici  sollevassero  il  benché  minimo  problema
          nei  riguardi  delle  Scritture  e  delle  direttive  che  aveva  dato  in  merito

          Trento.
          Come  si  è  detto  in  più  di  un’occasione,  il  copernicanesimo  si  trovò  a

          essere intrappolato nella morsa dello scontro tra protestanti e cattolici.                        77

          Tuttavia  i  protestanti,  che  furono  i  primi  a  criticare  Copernico,  non
          ebbero  molte  difficoltà  ad  accettarlo  in  seguito,  quando  le

          argomentazioni  cominciarono  a  favorire  l’eliocentrismo.  Il  futuro  del
          copernicanesimo si giocò, in grande misura, nello scontro tra le fazioni
                                                                                              78
          più  conservatrici  e  più  innovatrici  della  Chiesa  cattolica.   E,  come
          abbiamo  già  ripetutamente  detto,  i  più  decisi  riformatori  persero  la

          battaglia. Di qui il decreto del 1616 di condanna dell’opera di Copernico.
          Era una battaglia che Galileo aveva perduto prima ancora di lottare e,
          quel che è peggio, indipendentemente dalla sua lotta.




          «Tema immenso, pieno di filosofia, astronomia e geometria»




          Galileo  non  nacque  copernicano,  e  neppure  fu  educato  al



                                                           38
   33   34   35   36   37   38   39   40   41   42   43