Page 378 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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della distanza tra ’l medesimo centro e ’l punto della sospension della
balla): il muoversi poi lo spazio di cento dita il romano, nel tempo che la
balla si muove per un sol dito, è l’istesso che ’l dire, esser la velocità del
moto del romano cento volte maggior della velocità del moto della balla.
Ora fermatevi bene nella fantasia, come principio vero e notorio, che la
resistenza che viene dalla velocità del moto compensa quello che
depende dalla gravità d’un altro mobile: sì che, in conseguenza, tanto
resiste all’esser frenato un mobile d’una libbra, che si muova con cento
gradi di velocità, quanto un altro mobile di cento libbre, la cui velocità
sia d’un grado solo; ed all’esser mossi due mobili eguali resisteranno
egualmente, se si avranno a far muovere con egual velocità; ma se uno
doverà esser mosso più velocemente dell’altro, farà maggior resistenza,
secondo la maggior velocità che se gli vorrà conferire. Dichiarate queste
cose, venghiamo all’esplicazion del nostro problema; e per più facile
intelligenza facciamone un poco di figura. E siano due
ruote diseguali intorno a questo centro A, e della
minore sia la circonferenza BG, e della maggiore CEH,
ed il semidiametro ABC sia eretto all’orizonte, e per i
punti B, C segniamo le rette linee tangenti BF, CD, e ne
gli archi BG, CE sieno prese due parti eguali BG, CE;
ed intendasi le due ruote esser girate sopra i lor centri
con eguali velocità, sì che due mobili, li quali sariano,
v. g., due pietre, poste ne’ punti B e C vengano portate
per le circonferenze BG, CE con eguali velocità, talché nell’istesso
tempo che la pietra B scorrerebbe per l’arco BG, la pietra C passerebbe
l’arco CE: dico adesso che la vertigine della minor ruota è molto più
potente a far la proiezion della pietra B, che non è la vertigine della
maggior ruota della pietra C. Imperocché dovendosi, come già si è
dichiarato, far la proiezione per la tangente, quando le pietre B, C
dovessero separarsi dalle lor ruote e cominciare il moto della proiezione
da i punti B, C, verrebbero dall’impeto concepito dalla vertigine
scagliate per le tangenti BF, CD: per le tangenti dunque BF, CD hanno,
le due pietre, eguali impeti di scorrere, e vi scorrerebbero se da qualche
altra forza non ne fussero deviate. Non sta così, Sig. Sagredo?
SAGR. Così mi par che cammini il negozio.
SALV. Ma qual forza vi par che possa esser quella che devii le pietre dal
muoversi per le tangenti, dove l’impeto della vertigine veramente le
caccia?
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