Page 374 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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vertigine sommamente maggiore di quella di qualsivoglia macchina che
noi artifiziosamente possiam far girare, l’estrusione in conseguenza delle
pietre e de gli animali etc. dovesse esser violentissima. Ora io noto che
in questo discorso è una grandissima fallacia, mentre noi
indifferentemente ed assolutamente paragoniamo le velocità tra di loro.
È vero che s’io fo comparazione delle velocità della medesima ruota o di
due ruote eguali tra di loro, quella che più
La causa della
velocemente sarà girata, con maggior impeto
proiezione non
scaglierà le pietre, e crescendo la velocità, cresce secondo la
con la medesima proporzione crescerà anco
proporzione della
la causa della proiezione; ma quando la velocità accresciuta per
velocità si facesse maggiore non con
far la ruota
l’accrescer velocità nell’istessa ruota, che
sarebbe co ’l fargli dar numero maggiore di maggiore.
conversioni in tempi eguali, ma co ’l crescere il diametro e far la ruota
maggiore, sì che ritenendo il medesimo tempo di una conversione tanto
nella piccola quanto nella gran ruota, e solo nella grande la velocità fusse
maggiore per esser la sua circonferenza maggiore, non sia chi creda che
la causa dello scagliamento nella gran ruota crescesse secondo la
proporzione della velocità della sua circonferenza verso la velocità della
circonferenza della minor ruota, perché questo è falsissimo, come per
adesso una speditissima esperienza ci potrà mostrar così alla grossa: ché
tal pietra potremmo noi scagliare con una canna lunga un braccio, che
con una lunga sei braccia non potremo, ancorché il moto dell’estremità
della canna lunga, cioè della pietra incastratavi, fusse più veloce il
doppio del moto della punta della canna più corta; che sarebbe quando le
velocità fussero tali, che nel tempo di una conversione intera della canna
maggiore, la minore ne facesse tre.
SAGR. Questo, Sig. Salviati, che voi mi dite, già comprendo io dovere
necessariamente succeder così; ma non mi sovvien già prontamente la
causa perché eguali velocità non abbiano a operare egualmente in
estruder i proietti, ma assai più quella della ruota minore che l’altra della
ruota maggiore: però vi prego a dichiararmi come il negozio cammina.
SIMP. Voi, Sig. Sagredo, questa volta vi sete dimostrato dissimile a voi
medesimo, che solete in un momento penetrar tutte le cose, ed ora
trapassate una fallacia posta nell’esperienza delle canne, la quale ho io
potuto penetrare; e questa è la diversa maniera di operare nel far la
proiezione or con la canna breve ed or con la lunga: perché a voler che la
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