Page 369 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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SALV.  Assegnatemi  dunque  in  che  cosa  consiste  la  fallacia  del  mio
          argomento, già che non conclude nelle sfere materiali, ma sì bene nelle

          immateriali e astratte.
                                            SIMP.  Le  sfere  materiali  son  soggette  a  molti
            Perché la sfera in
                                            accidenti,  a  i  quali  non  soggiacciono  le
            astratto tocchi il
                                            immateriali.  E  perché  non  può  esser  che,
            piano in un punto,
                                            posandosi una sfera di metallo sopra un piano, il
            ma non la materiale e
                                            proprio  peso  non  calchi  in  modo  che  il  piano
            in concreto.
                                            ceda qualche poco, o vero che l’istessa sfera nel
          contatto  si  ammacchi?  In  oltre,  quel  piano  difficilmente  potrà  esser
          perfetto,  quando  non  per  altro,  almeno  per  esser  la  materia  porosa;  e

          forse non sarà men difficile il trovare una sfera così perfetta, che abbia
          tutte le linee dal centro alla superficie egualissime per l’appunto.

          SALV.  Oh  tutte  queste  cose  ve  le  concedo  io  facilmente,  ma  elle  sono
          assai fuor di proposito; perché mentre voi volete mostrarmi che una sfera
          materiale non tocca un piano materiale in un punto, voi vi servite d’una

          sfera che non è sfera e d’un piano che non è piano, poiché, per vostro
          detto, o queste cose non si trovano al mondo, o se si trovano si guastano

          nell’applicarsi a far l’effetto. Era dunque manco male che voi concedeste
          la  conclusione,  ma  condizionatamente,  cioè  che  se  si  desse  in  materia

          una  sfera  e  un  piano  che  fussero  e  si  conservassero  perfetti,  si
          toccherebber in un sol punto, e negaste poi ciò potersi dare.

          SIMP. Io credo che la proposizione de i filosofi vadia intesa in cotesto
          senso, perché non è dubbio che l’imperfezion della materia fa che le cose
          prese in concreto non rispondono alle considerate in astratto.

          SALV. Come non si rispondono? Anzi quel che voi stesso dite al presente
          prova che elle rispondon puntualmente.

          SIMP. In che modo?
          SALV. Non dite voi che per l’imperfezion della materia quel corpo che

          dovrebbe esser perfetto sferico, e quel piano che dovrebbe esser perfetto
          piano,  non  riescono  poi  tali  in  concreto  quali  altri  se  gli  immagina  in

          astratto?
          SIMP. Così dico.
          SALV.  Adunque,  tuttavolta  che  in  concreto  voi  applicate  una  sfera

          materiale a un piano materiale, voi applicate una sfera non perfetta a un
          piano non perfetto; e questi dite che non si toccano in un punto. Ma io vi

          dico  che  anco  in  astratto  una  sfera  immateriale,  che  non  sia  sfera
          perfetta, può toccare un piano immateriale, che non sia piano perfetto,



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