Page 365 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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circonferenza si riduce all’ultima piccolezza, il che è quando il mobile
posa sopra la circonferenza nell’istesso punto del contatto, talché per
ritornarvi non ha bisogno di spazio quanto: e però, sia quanto si voglia
minima la propensione al moto in giù, sempre è ella più che a bastanza
per ricondurre il mobile su la circonferenza, dalla quale ei dista per lo
spazio minimo, cioè per niente.
SAGR. Veramente il discorso è molto sottile, ma altrettanto concludente;
ed è forza confessare che il voler trattar le quistioni naturali senza
geometria è un tentar di fare quello che è impossibile ad esser fatto.
SALV. Ma il Sig. Simplicio non dirà così; se bene io non credo ch’ei sia
di quei Peripatetici che dissuadono i lor discepoli dallo studio delle
mattematiche, come quelle che depravano il discorso e lo rendono meno
atto alla contemplazione.
SIMP. Io non farei questo torto a Platone, ma direi bene con Aristotile che
ei s’immerse troppo e troppo s’invaghì di quella sua geometria; perché
finalmente queste sottigliezze mattematiche, Sig. Salviati, son vere in
astratto, ma applicate alla materia sensibile e fisica non rispondono:
perché dimostrerranno ben i mattematici con i lor principii, per esempio,
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che sphaera tangit planum in puncto, proposizione simile alla
presente; ma come si viene alla materia, le cose vanno per un altro verso:
e così voglio dire di quest’angoli del contatto e di queste proporzioni,
che tutte poi vanno a monte quando si viene alle cose materiali e
sensibili.
SALV. Adunque voi non credete altrimenti che la tangente tocchi la
superficie del globo terrestre in un punto?
SIMP. Non solo in un punto, ma credo che molte e molte decine e forse
centinaia di braccia vadia una linea retta toccando la superficie anco
dell’acqua, non che della Terra, prima che separarsi da lei.
SALV. Ma s’io vi concedo questa cosa, non v’accorgete voi che tanto
peggio è per la causa vostra? perché, se posto che la tangente, da un sol
punto in fuori, fusse separata dalla superficie della Terra, si è ad ogni
modo dimostrato che per la grande strettezza dell’angolo della
contingenza (se però si deve chiamar angolo) il proietto non si
separerebbe, quanto meno avrà egli causa di separarsi se quell’angolo si
chiuda affatto e la superficie e la tangente procedano unitamente? Non
vedete voi che a questo modo la proiezione si
Il vero talora
farebbe su l’istessa superficie della Terra, che
acquista forze dalle
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