Page 377 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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gravità, come può il romano, co ’l suo peso di quattro libbre sole,
resistere al peso di una balla di lana o di seta, che sarà ottocento o mille,
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anzi pure potrà egli vincere co ’l suo momento la balla e sollevarla?
Bisogna pur, Sig. Sagredo, dire che qui si lavori con altra resistenza e
con altra forza, che con quella della semplice gravità.
SAGR. È necessario che sia così: però ditemi qual è questa seconda virtù.
SALV. È quello che non era nella bilancia di braccia eguali. Considerate
qual novità è nella stadera, ed in questa di necessità consiste la causa del
nuovo effetto.
SAGR. Credo che ’l vostro tentare mi abbia fatto sovvenir non so che. In
amendue gli strumenti si lavora co ’l peso e co ’l moto: nella bilancia i
movimenti sono eguali, e però l’un peso bisogna che superi l’altro in
gravità per muoverlo; nella stadera il peso minore non moverà il
maggiore se non quando questo si muova poco, essendo appeso nella
minor distanza, e quello si muova molto, pendendo da distanza
maggiore: bisogna dunque dire che ’l minor peso superi la resistenza del
maggiore co ’l muoversi molto, mentre l’altro si muova poco.
SALV. Che tanto è quanto a dire che la velocità del mobile meno grave
compensa la gravità del mobile più grave e meno veloce.
SAGR. Ma credete voi che la velocità ristori per La maggior velocità
l’appunto la gravità? cioè che tanto sia il
compensa
momento e la forza di un mobile, v. g., di quattro precisamente la
libbre di peso, quanto quella di un di cento,
maggior gravità.
qualunque volta quello avesse cento gradi di
velocità e questo quattro gradi solamente?
SALV. Certo sì, come io vi potrei con molte esperienze mostrare: ma per
ora bastivi la confermazione di questa sola della stadera, nella quale voi
vedrete il poco pesante romano allora poter sostenere ed equilibrare la
gravissima balla, quando la sua lontananza dal centro, sopra il quale si
sostiene e volgesi la stadera, sarà tanto maggiore dell’altra minor
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distanza dalla quale pende la balla, quanto il peso assoluto della balla è
maggior di quel del romano. E di questo non poter la gran balla co ’l suo
peso sollevare il romano, tanto men grave, altro non si vede poterne
esser cagione che la disparità de i movimenti che e quella e questo far
dovrebbero, mentre che la balla con l’abbassarsi un sol dito facesse
alzare il romano cento dita (posto che la balla pesasse per cento romani,
e la distanza del romano dal centro della stadera fusse cento volte più
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