Page 348 - Galileo Galilei - Dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo
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penne e’ non ritorni in su la torre? Perché, finalmente, lo spiccar il volo
verso ponente non fu altro che un detrar dal moto diurno, che ha, v. g.,
dieci gradi di velocità, un sol grado, onde glie ne rimanevano nove,
mentre volava; e quando si fusse posato in Terra, gli ritornavano i dieci
comuni, a i quali co ’l volar verso levante poteva aggiugnerne uno, e con
li undici ritornar su la torre: ed in somma, se noi ben considereremo e
più intimamente contempleremo gli effetti del volar de gli uccelli, non
differiscono in altro da i proietti verso tutte le parti del mondo, salvo che
nell’esser questi mossi da un proiciente esterno, e quelli da un principio
interno. E qui, per ultimo sigillo della nullità di tutte le esperienze
addotte, mi par tempo e luogo di mostrar il modo di sperimentarle tutte
facilissimamente. Riserratevi con qualche amico nella maggiore stanza
che sia sotto coverta di alcun gran navilio, e quivi fate d’aver mosche,
farfalle e simili animaletti volanti; siavi anco un gran vaso d’acqua, e
dentrovi de’ pescetti; sospendasi anco in alto qualche secchiello, che a
goccia a goccia vadia versando dell’acqua in un
Esperienza con la
qual sola si mostra altro vaso di angusta bocca, che sia posto a basso:
e stando ferma la nave, osservate diligentemente
la nullità di tutte le
prodotte contro al come quelli animaletti volanti con pari velocità
vanno verso tutte le parti della stanza; i pesci si
moto della Terra.
vedranno andar notando indifferentemente per tutti
i versi; le stille cadenti entreranno tutte nel vaso sottoposto; e voi,
gettando all’amico alcuna cosa, non più gagliardamente la dovrete
gettare verso quella parte che verso questa, quando le lontananze sieno
eguali; e saltando voi, come si dice, a piè giunti, eguali spazii passerete
verso tutte le parti. Osservate che avrete diligentemente tutte queste cose,
benché niun dubbio ci sia che mentre il vassello sta fermo non debbano
succeder così, fate muover la nave con quanta si voglia velocità; ché (pur
che il moto sia uniforme e non fluttuante in qua e in là) voi non
riconoscerete una minima mutazione in tutti li nominati effetti, né da
alcuno di quelli potrete comprender se la nave cammina o pure sta
ferma: voi saltando passerete nel tavolato i medesimi spazii che prima,
né, perché la nave si muova velocissimamente, farete maggior salti verso
la poppa che verso la prua, benché, nel tempo che voi state in aria, il
tavolato sottopostovi scorra verso la parte contraria al vostro salto; e
gettando alcuna cosa al compagno, non con più forza bisognerà tirarla,
per arrivarlo, se egli sarà verso la prua e voi verso poppa, che se voi
fuste situati per l’opposito; le gocciole cadranno come prima nel vaso
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